«Nello Musumeci, rispetto a Rosario Crocetta, ha fatto un piano rifiuti ma è illegibile e io non lo firmerei. Non supererà il vaglio della Commissione dell’Unione Europea perché i soldi che arrivano da lì sono ancorati alla scrittura del piano. Sarà Bruxelles a valutare».
Così Giampiero Trizzino, deputato regionale del Movimento 5 Stelle, ospite di Casa Minutella, il talk show condotto da Massimo Minutella su BlogSicilia.it.
Il deputato ha spiegato che il M5S ha criticato il piano rifiuti perché «non contiene quello prescritto dalla Legge. La Regione dice di avere lasciato carta libera a tutti ma deve dire, invece, cosa si può e cosa non si può fare. Il piano rifiuti è come il piano regolatore di una città. Se non si dice cosa si possa fare in un determinato territorio, non si dice nulla. La Regione sta violando il Codice dell’Ambiente ed apre alle speculazioni».
Secondo Trizzino «la Sicilia è in emergenza perché non ha un piano rifiuti. L’ultimo risale ai tempi di Raffaele Lombardo ed era un piano straordinario perché era il commissario. La Sicilia ha bisogno di questo documento, non di una legge».
Poi l’attacco alla soluzione dei termovalorizzatori: «È un’idea stupida perché non affronta il problema. Inoltre, se vuoi farli, devi inserirli nel piano. Lì non c’è alcuna presa di responsabilità in tal senso. Forse se ne parlerà in futuro. Ma quanti rifiuti ci porti? Non è stato specificato. Si tratta di un ragionamento senza senso».
Per il deputato pentastellato, a proposito della situazione a Palermo, «l’amministrazione comunale non è capace di fare la raccolta differenziata. Tuttavia, se non ci sono gli impianti, a che serve? In pratica, il Comune è responsabile perché non fa la raccolta. La Regione lo è anche perché non fa le strutture per trattare il differenziato».
Secondo Trizzino la responsabilità principale dell’emergenza è a carico della Regione: «Fare una nuova vasca a Bellolampo è un buco in terra. Come può la Regione pensare all’inceneritore se non riesce a fare questo buco? La responsabilità, quindi, è del Dipartimento regionale che gestisce il settore», sottolineando che «sono commissariato, com’è il caso del Comune di Palermo, sono stato spogliato dei poteri per gestire anche la realizzazione della settima vasca».
A proposito di Palermo, Trizzino sta pensando alla candidatura come sindaco? «Se vieni nominato subito, il tuo nome è bruciato. Quindi, sono tecnicamente fuori dai giochi. Ora è così, poi si vedrà».
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