Riceviamo e pubblichiamo la nota dello Studio legale Alessi, con l’Avv. Christian Alessi che scrive a difesa di Leonardo Badalamenti, figlio del boss mafioso Don Tano, dopo le polemiche sulla revoca della confisca del bene “Casa Felicia“, di Cinisi.
«La presente in nome e per conto del sig. Badalamenti Leonardo ed a seguito dei numerosi articoli apparsi sulla stampa nazionale e locale, al fine di chiarire e far rettificare numerose inesattezze che sono state scritte in merito alla vicenda giudiziaria relativa alla restituzione del casolare sito in Cinisi ed oggetto della revoca della confisca.
Lo scrivente legale ha avviato il procedimento di rilascio dell’immobile in forza di ordinanza della Corte di Assise di Palermo n. 2018/2 SIGE del 2 luglio 2020 e pubblicata il 9.07.2020 con cui l’Autorità Giudiziaria “revoca la confisca dell’immobile (fabbricato Rurale) sito in Cinisi ed identificato al Catasto Terreni del Comune di Cinisi al Foglio 12, particella, 134 intestato — prima della confisca — a Badalamenti Gaetano …” e contestualmente ne ordina “la restituzione del suddetto cespite immobiliare agli aventi diritto”.
La predetta ordinanza veniva emessa in rettifica dell’errore commesso, precedentemente, con l’ordinanza di confisca che aveva, di fatto, inserito il predetto bene tra quelli confiscati poiché il bene “non faceva parte né avrebbe potuto far parte della confisca”.
La Corte di Assise di Palermo con l’ordinanza del 9.07.2020 ha, rettamente, escluso il fabbricato rurale tra i beni che potevano essere confiscati e ciò poiché “il cespite in argomento non potrebbe comunque ritenersi espressione del reinvestimento dei capitali illeciti da parte del dante causa del Badalamenti Leonardo avendolo egli ricevuto per donazione dalla sorella ” ed ancora “Tale cespite immobiliare pertanto non può che essere restituito agli aventi diritto”.
Fatta questa precisazione in merito anche alla definitività del titolo giuridico per cui si è agito, fugando ogni dubbio sulle false voci intercorse nei giorni scorsi circa la precarietà dello stesso, si vuole anche evidenziare come la concessione all’associazione Casa Memoria Felicia sia avvenuta in epoca posteriore al provvedimento giudiziario di restituzione.
Il procedimento di revoca della confisca è, quindi, antecedente all’accordo di collaborazione tra il Comune di Cinisi e la Associazione Casa Memoria Felicia avvenuta in data 28.01.2021.
Relativamente, infine, al procedimento esecutivo volto al rilascio dell’immobile, questo è stato avviato con la notifica dell’ordinanza della Corte di Appello in data 4.08.2021 all’Avvocatura dello Stato. In mancanza di rilascio spontaneo codesta difesa ha notificato atto di precetto per il rilascio in data 10.12.2021 e, poiché anche in questo caso gli occupanti non hanno rilasciato spontaneamente l’immobile, si notificava in data 4.02.2022 l’atto con cui si avvisava che l’avente diritto (Badalamenti Leonardo) sarebbe stato immesso nel possesso dell’immobile tramite Ufficiale Giudiziario il 25.02.2022.
Il giorno dell’accesso si provvedeva ad entrare nell’immobile con l’Ufficiale Giudiziario e con l’ausilio dei Vigili Urbani del Comune di Cinisi poiché il cancello di accesso principale risultava chiuso con una catena (qualche minuto prima dell’accesso era regolarmente aperto così come nei giorni precedenti). Si procedeva al sopralluogo e si rinviava l’accesso definitivo al 29 aprile al fine di individuare, di concerto con l’ufficio tecnico del Comune di Cinisi, “il confine tra il fabbricato oggetto dell‘esecuzione e la restante parte dell’area confiscata…” intimando alla “Casa Memoria Peppino Impastato… occupante di liberare l’immobile de quo dei beni eventualmente di loro proprietà…” .
Il rinvio delle operazioni di restituzione dell’immobile sono state, quindi, effettuate al solo fine di liberare l’immobile e di recintare i confini e non certamente per “irregolarità” o “fatti illeciti” che nel caso de quo non sussistono».