È la suocera del collaboratore di giustizia Gaspare Spatuzza la donna di 87 anni morta nella casa di riposo lager Aurora al centro dell’inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto Sergio Demontis e il sostituto Anna Battaglia e condotta dai finanzieri del nucleo di polizia economico finanziaria guidato dal colonnello Gianluca Angelini.
La donna è morta il 15 marzo scorso mentre si trovava nella struttura. Era stata rianimata dall’amministratrice di fatto Maria Cristina Catalano di 57 anni come avevano sentito i finanzieri nel corso di un’intercettazione.
“Non lo so Vincenza ti dico che io in altri periodi avrei aspettato che moriva – così diceva – perché già boccheggiava quando fanno gli ultimi tre cosi hai capito io lo ripeto fosse stato un altro periodo non avrei fatto niente l’avrei messa a letto avrei aspettato perché era morta”.
La donna, come hanno accertato le indagini dei finanzieri, è morta all’ospedale Villa Sofia dopo qualche ora.
Così accanto all’inchiesta per bancarotta e per maltrattamenti ce quella parallela. Quella per omicidio colposo. Sono in corso indagini sul decesso di Angela Mazzola Taormina, suocera del pentito Gaspare Spatuzza, avvenuto un mese fa, il 15 marzo. Il procuratore aggiunto Sergio Demontis ed il sostituto Anna Battaglia, attraverso le indagini della guardia di finanza, vogliono chiarire se all’anziana di 86 anni siano state prestate le cure adatte.
E, dalle intercettazioni, parrebbe di no. Casa di riposo degli orrori, s’indaga per l’omicidio colposo della suocera del pentito Spatuzza. In altri periodi avrei aspettato che moriva, perché già boccheggiava… Ripeto, se fosse stato un altro periodo non avrei fatto niente, l’avrei messa a letto e avrei aspettato, perché era morta”. E’ così infatti che Maria Cristina Catalano, amministratrice di fatto, arrestata stamattina, commentava il malore che aveva appena colpito l’anziana.
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