Anche la quarta famiglia a cui era stata affidata la casa confiscata in via Decollati ha rinunciato a prendere possesso dell’abitazione. Pare che in questo lasso di tempo impiegato dal Comune di Palermo a installare gli infissi divelti e tinteggiare le pareti per rendere l’appartamento di nuovo fruibile ci abbiano ripensato.
Il fatto
Per quattro volte gli assegnatari che in lacrime hanno firmato l’affidamento sperando di avere così risolto la propria emergenza abitativa, sono fuggiti nottetempo. Attorno all’abitazione ci abitano i parenti del mafioso e che hanno cercato in tutti i modi di intimidire gli affidatari. Per qualcuno è bastato solo qualche parolina all’orecchio di uno dei parenti che stavano per prendere possesso dell’abitazione. Parole chiare che hanno fatto desistere chi era riuscito dopo anni ad ottenere l’agognata casa. La zona ora sarà presidiata fino a quando non verrà ripristinata la legalità e consentita l’assegnazione della casa confiscata. E’ stato deciso nel corso di uu incontro in prefettura.
Probabile siano stati dissuasi come i precedenti
Non è escluso che anche loro come i tre nuclei familiari fuggiti nottetempo siano stati minacciati dai vecchi proprietari come accaduto ai precedenti assegnatari. Ancora non molto tempo fa nella casa confiscata e finita nel patrimonio del Comune abitava la figlia dell’uomo a cui la casa era stata tolta dopo un provvedimento della magistratura. da allora ogni assegnazione è durata solo poche ore perché chiunque fosse destinato a quella abitazione veniva avvicinato e voncinto ad andarsene e da ultimo anche con danneggiamenti.
Il Comune ha ripristinato tutto
“Ormai manca poco – dice l’assessore comunale Fabrizio Ferrandelli – gli interventi di manutenzione sono quasi completati. L’immobile è sempre presidiato dalle forze dell’ordine. Abbiamo già individuato un nucleo familiare che ha dato la disponibilità a vivere in quell’abitazione”.
Il braccio di ferro
“Gli atti intimidatori di questi giorni nel bene confiscato alla mafia in via Decollati non hanno scalfito l’azione che sta portando avanti il Comune. Sono episodi da condannare che, però, possono rappresentare un’occasione importante per le istituzioni di ribadire la presenza dello Stato davanti a chi pensa ancora di affermare la propria supremazia attraverso la protervia, le minacce e la violenza” aveva detto dopo un vertice in prefettura il sindaco Roberto Lagalla.
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