Per un 55enne palermitano domiciliari e braccialetto elettronico

In casa con armi detenute illegalmente, arrestato dalla polizia

La polizia ha arrestato un palermitano, U.O. di 55 anni, con l’accusa di detenzione di armi. Dopo i colpi di pistola esplosi contro alcuni magazzini nel quartiere Zen 2 gli agenti hanno intensificato i controlli e le perquisizioni anche con i cani specializzati nella ricerca delle armi.

In casa dell’indagato i poliziotti del commissariato San Lorenzo hanno trovato una rivoltella impacchettata sotto uno scaffale in legno della veranda. Oltre al revolver calibro 21, carico, con tamburo chiuso contenente 6 cartucce sono state trovate altre 15 cartucce. Sono in corso indagini per accertare se i numeri della matricola poco leggibili sono stati cancellati o si sono usurati con il tempo. Il gip ha convalidato l’arresto e disposto gli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico. Sono in corso ulteriori indagini per comprendere la provenienza dell’arma.

Droga, soldi ed armi nella sua proprietà, “non sono miei”, ai domiciliari

Ha detto che il quantitativo di droga, circa 2,2 kg tra hashish, marijuana e cocaina, rinvenuto qualche giorno fa dai carabinieri e della guardia di finanza nei pressi della sua abitazione, in contrada Cavasecca, a Noto, nel Siracusano, non era nella sua disponibilità. Si è difeso così, Vincenzo Giardina, 54 anni, arrestato nei giorni scorsi, nel corso dell’interrogatorio davanti al gip del Tribunale di Siracusa, Carmen Scapellato, in occasione dell’udienza di convalida della misura cautelare, al termine della quale il giudice ha disposto i domiciliari. Era in carcere e così l’uomo, difeso dall’avvocato Junio Celesti, è stato scarcerato.

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Nell’inchiesta è rimasto coinvolto uno dei figli, che è stato denunciato, in quanto una parte di quella droga sarebbe stata trovata nella sua proprietà. Al termine della perquisizione, i militari hanno rinvenuto anche del materiale per il confezionamento e la pesatura, un fucile a pompa con 56 cartucce e 2 valigette contenenti complessivamente la somma di 85.300 euro in contanti.

La decisione del gip di non liberare l’indagato è stata motivata dalla circostanza che l’uomo risulta avere dei precedenti penali specifici, in ogni caso saranno avviati degli accertamenti per verificare l’origine di quell’ingente quantitativo di stupefacenti.

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