Partirà a breve sugli autobus dell’Amat una campagna di sensibilizzazione contro l’uso delle carrozze trainate da cavalli nei giorni di caldo afoso. E’ quanto ha chiesto e ottenuto un’associazione animalista che fa capo ad Enrico Rizzi che ha presentato una richiesta all’azienda di trasporto urbano per fare affiggere sui mezzi pubblici una serie di manifesti per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema del benessere animale, con specifico riguardo alle condizioni di vita e sfruttamento dei cavalli utilizzati per le carrozze da traino che circolano per Palermo.
Dopo un primo no, dalla società di via Roccazzo è arrivato il via libera.
Due pattuglie per controllare tutte le carrozze di Palermo
Roberto Lagalla difende la sua ordinanza dedicata al benessere dei cavalli usati per trainare le carrozze in città. Un atto sul quale sono scoppiate molte polemiche, alcune mosse perfino da esponenti di maggioranza, relative soprattutto all’altissimo limite di temperature per fermare le carrozze delle ore più calde, fissato attualmente a 37 gradi. Paletto che il primo cittadino difende, ascrivendo tale scelta “a precise attestazioni scientifiche della competente autorità sanitaria“, ovvero l’Asp. Lo fa attraverso una nota, arrivata a margine di una riunione avuta con gli assessori Giuliano Forzinetti, Rosi Pennino e Maurizio Carta.
l sindaco passa a difendere l’atto emanato intorno a metà luglio, sottolineando i progressi normativi fatti rispetto all’ordinanza dello scorso anno. “Abbiamo garantito altri nuovi paletti rispetto all’ordinanza dello scorso anno: il limite delle 8 ore quotidiane di lavoro, il limite del carico trainato, l’aumento da 10 a 15 minuti della pausa ogni 2 ore, il divieto di circolazione dalle 13 alle 15.30 con 37 gradi di temperatura (come da parere Asp), ampliamento della fascia oraria in caso di allerta meteo 3 (dalle 12.30 alle 16), estensione del periodo di validità di 15 giorni (fino al 30 settembre e non più fino al 15)”.
Altro tema focale dell’atto ha riguardato i controlli sul rispetto dell’ordinanza. Fatto che il sindaco deputa a “due pattuglie della polizia municipale, che possono elevare contravvenzioni, per valutare lo sconfinamento delle carrozze dal centro storico e il mancato rispetto degli orari di riposo dei cavalli“.
Lagalla annuncia possibili integrazioni
Un’ordinanza che, nelle intenzione di Roberto Lagalla, potrebbe essere a breve integrata. “E’ allo studio la possibilità normativa e regolamentare di inasprire le sanzioni in caso di recidiva o, addirittura, di giungere alla temporanea sospensione delle licenze. Inoltre, stiamo attivando le procedure affinché nell’arco dei prossimi tre anni il servizio possa essere gradualmente convertito, d’accordo con le associazioni di categoria, con licenze di moto-carrozze turistiche”.
Critiche le associazioni animaliste
Non tarda ad arrivare la dura risposta degli esponenti del mondo animalista. In una nota congiunta, Lida Palermo, Ada Palermo, Ugda Palermo, I canuzzi di Marzia e Maria Onlus, Felici nella coda Onlus, Lega del cane Palermo, Lo Scodinzolo Onlus, Oipa Palermo, Leal Palermo, SOS primo soccorso Palermo criticano duramente la nota emanata dal primo cittadino. “Il grande assente è stato proprio il Sindaco Lagalla, presente però lo scorso anno ad un incontro con la categoria degli “gnuri” come da tanto di post e fotografia su facebook nella pagina del comune di Palermo. L’Asp ha ribadito a chiare lettere che non vi è documento scientifico in cui si possa parlare di sola temperatura (se non viene presa in considerazione l’umidità, lo stress, il traffico). Il dottore della Polizia Municipale ha ampliamente ribadito la difficoltà nel poter effettuare i controlli a causa del ridotto numero di personale”.
La provazione: “Temperatura limite a 30 gradi”
“Ci chiediamo – proseguono le associazioni -, in modo ironico visto i testimoni, se effettivamente il comunicato stampa lanciato dal Comune sia stato scritto da un assente! Inoltre, chiediamo cosa ci stiano a fare i consulenti a titolo gratuito del Sindaco sul benessere animale Ilenia Rimi e Giovanni Giacobbe, se non riescono a mediare le parti. A chiare lettere, le richieste degli animalisti restano le stesse e ribadiamo il concetto! Le carrozze trainate dai cavalli sono uno strumento anacronistico, non siamo più nell’ottocento! Perché non istituire un museo della carrozza, sospendendo il traino che si configura in maltrattamento?”. Fra le richieste più impellenti, quella di abbassare la temperatura massima per lo stop a 30 gradi, rispetto ai 37 attuali.
L’ordinanza del sindaco
L’ordinanza del sindaco si era resa necessaria “per tutelare il benessere degli animali, in considerazione delle elevate temperature che potrebbero causare problemi di salute agli equidi utilizzati nel territorio comunale per la circolazione delle vetture pubbliche”. Secondo quanto previsto nel documento, nel periodo compreso fra il 10 luglio e il 30 settembre, l’attività degli equidi non potrà superare le otto ore quotidiane. Limitazioni anche sul fronte del carico, che non potrà eccedere il doppio del peso del cavallo.
Pause e scorta d’acqua
A bordo, il proprietario del cavallo dovrà inoltre dotarsi di una scorta adeguata d’acqua, non inferiore a dieci litri. Limitazioni anche sui tempi di sosta, che dovranno essere dotate di una copertura realizzata in materiali idonei a proteggere gli animali dalla prolungata esposizione al sole. All’animale dovrà essere garantita una pausa di 15 minuti ogni due ore di lavoro.
Carrozze in giro fino a 37 gradi
Tema centrale dell’ordinanza ha riguardato la temperatura soglia oltre la quale gli animali si dovranno fermare nelle fasce di rischio. Secondo quanto previsto dall’atto firmato dal sindaco, nelle giornate con temperatura pari o superiore ai 37°, le carrozze si dovranno fermare nella fascia oraria dalle 13,00 alle 15,30. In caso di allerta meteo “rischio 3” (ovvero allerta rossa), diramato con bollettino dal Dipartimento della Protezione Civile, il divieto di circolazione è esteso nella fascia oraria che va dalle 12,30 alle 16,00.
Multe dai 25 ai 500 euro
Previste sanzioni amministrative in caso di violazioni all’ordinanza. Multe che saranno inflitte ai sensi dell’articolo 7 del decreto legislativo 267/2000. Fonte primaria che già ha ispirato la precedente ordinanza e che prevede al suo interno l’applicazione di una sanzione amministrativa pecuniaria dai 25 ai 500 euro. Ciò, si legge nell’atto del sindaco, “salvo che il fatto costituisca reato”.
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