Esplode di nuovo il caro voli da e per la Sicilia e se dal governo nazionale ci si aspettava quantomeno un sostegno, da Roma,si pensa invece ad apporre anche un uklteriori balzello non solo sui voli ma perfino sui trasporti in nave. Con le festività natalizie che ormai incombono i costi dei biglietti tornano a livelli altissimi per fare la spola da e per la Sicilia. Costi inaccessibili per molti, fuori da ogni logica per il mercato, ma purtroppo è così. Da una simulazione effettuata dal Giornale di Sicilia di prenotazione voli nel periodo di Natale, emerge che per andare e tornare da una grande città italiana verso la Sicilia ci vogliono da 400 a 500 euro ed oltre.
La simulazione
La simulazione fatta è quella di un collegamento con partenza da una località italiana il 22 dicembre e rientro il 6 gennaio. La prenotazione è stata fatta con valigia al seguito. Con Ryanair fare la spola Torino-Palermo costa 553 euro, Milano-Palermo 475 euro e Milano-Catania 524 euro. Invece Da venezia e Palermo e viceversa ci vogliono 485 euro. Parliamo di cifre raddoppiate, ovviamente nello stesso periodo di riferimento, per mete europee come ad esempio Palermo-Londra che costa poco più di 239 euro.
Alla faccia del dialogo
Dopo l’enorme bufera scoppiata già per i ponti festivi della scorsa primavera e proseguita in estate, si era parlato di un avvio del dialogo tra la Regione Siciliana e proprio Ryanair. Nel settembre scorso fu annunciato l’avvio di un tavolo tecnico permanente fra le parti per lavorare al contenimento dei prezzi dei voli. Doveva soprattutto essere l’occasione per evitare scontri insanabili alla luce dell’importanza del vettore per il turismo in Sicilia. Il presidente della Regione, Renato Schifani, ricevette l’amministratore delegato di Ryanair, Eddie Wilson, nella sede di Palazzo d’Orléans a Palermo. L’incontro, dissero fonti di palazzo, si era svolto in un clima franco, sul posizionamento della compagnia irlandese nel mercato dell’Isola. Sarà anche andata così ma evidentemente qualcosa non ha funzionato in questo dialogo.
L’intervento dell’Antitrust
Proprio Schifani era stato il primo ad annunciare esposti contro Ryanair prima ancora dello scontro fra la compagnia e il ministro Urso. L’Autorità Antitrust, sulla base di quegli esposti, ha avviato un’istruttoria nei confronti di Ryanair per possibile abuso di posizione dominante. Il provvedimento avviato a seguito di varie segnalazioni ricevute a partire dallo scorso mese di maggio. L’ipotesi è che Ryanair farebbe leva sulla posizione dominante detenuta nei mercati in cui opera per estendere il proprio potere anche nell’offerta di altri servizi turistici (ad esempio hotel e noleggio auto) ai danni delle agenzie di viaggio. La condotta di Ryanair, secondo l’Antitrust, avrebbe effetti anche sui consumatori finali.
E il governo mette il ticket
E intanto il governo nazionale viaggia nella direzione opposta all’abbattimento dei costi di trasporto. Un nuovo balzello sul costo dei biglietti di navi e aerei potrà essere imposto dai comuni in uscita dal dissesto. Fra questi c’è Catania e non soltanto. I comuni in uscita dal dissesto potranno, dunque, imporre un ticket da 3 euro a viaggiatore in arrivo o in partenza in aereo o in nave. La tassa d’imbarco servirà ad aiutare i comuni a coprire i disavanzi. Ma non solo. Potrà essere aumentata anche la tassa di soggiorno anche se la misura nasce principalmente per la città di Roma nell’anno del Giubileo. ISolo a Roma e a Venezia la tassa di soggiorno potrebbe arrivare fino a 12 euro a giorno a persona.
Nulla neanche in parlamento
“Quello che fa arrabbiare – dice invece la deputata 5 stelle Jose conclude Marano – è il fatto di non poter dare un contributo nemmeno in Parlamento. Infatti giace da un anno all’Ars una mia richiesta di audizione in commissione per affrontare il tema del caro voli con gli addetti ai lavori, nonostante le vari sollecitazioni fatte. Basta con gli annunci, ci vogliono fatti concreti. Gli unici dati concreti sono i prezzi altissimi per venire in Sicilia a ridosso delle feste. I Siciliani che vorranno rientrare dovranno valutare se poter sostenere questa spesa e rinunciare di incontrare le loro famiglie. I turisti da tutte le parti del mondo sceglieranno invece altre mete più accessibili”.
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