“Al presidente del consiglio Giorgia Meloni, come vede ho deciso di adattarmi, visto che viaggio in una compagnia pirata che spacciate su una compagnia di bandiera. Per rientrare a Palermo in aereo il prezzo è di 700 euro a biglietto, la prego fermi questa scandalosa speculazione ai danni dei siciliani e della Sicilia”.
Una provocazione, quella di Stefano Cirillo, manager palermitano di una società internazionale, che in un video si è “travestito” da pirata per appellarsi direttamente alla premier Meloni.
Una nuova protesta sul caro voli, una vicenda che ormai da tempo colpisce la Sicilia ma che fino ad ora, nonostante tutti i tentativi, promesse e appelli, non ha ancora trovato una soluzione.
“Chieda al ministro Salvini perchè stasera o domani si può rientrare a Milano pagando solo 100 euro, 7 volte in meno – continua Cirillo -. Diteci se la Sicilia fa parte della vostra bandiera oppure se siamo figli di un Dio minore”.
“Speculare sulle spalle delle famiglie siciliane è una vergogna: ci aspettiamo che il Governo Regionale adotti decisioni forti per contrastare il caro voli”. Lo ha detto Tiziano Spada, deputato regionale del Partito Democratico, in relazione all’aumento esponenziale del costo dei voli per raggiungere gli aeroporti siciliani da Roma e Milano nel periodo pasquale.
“Dalle proiezioni effettuate sui siti che si occupano dell’acquisto dei biglietti aerei – continua il parlamentare regionale – abbiamo appurato come un biglietto da Roma per Catania costi quasi 700 euro. Ritengo che sia vergognoso speculare sulle spalle dei cittadini siciliani: questa situazione rischia di mettere ulteriormente in ginocchio chi si trova fuori Regione per motivi di studio o lavoro”.
“Il presidente della Regione si era assunto l’impegno di lavorare per calmierare il costo dei biglietti aerei – aggiunge Spada -. Per l’ennesima volta, però, si ripete lo stesso copione. Il mio invito è rivolto al Governo Regionale: si lavori duramente, assumendosi la responsabilità di portare avanti un’azione forte che parta dagli scranni del Parlamento Regionale. Bisogna scuotere finalmente le coscienze degli operatori di viaggio che speculano sulle spalle dei siciliani”.
Contro il caro voli, il presidente della Regione Renato Schifani, nei giorni scorsi, ha scritto alle compagnie aeree Ita e Ryanair, e per conoscenza all’Enac. A loro ha chiesto un intervento il prima possibile sulla frequenza dei voli da e per la Sicilia per calmierare i prezzi.
“Il trasporto aereo riveste un ruolo strategico fondamentale – si legge nella lettera del presidente della Regione – per garantire la continuità territoriale e la mobilità dei suoi abitanti. Ma anche, non secondariamente, ai fini dello sviluppo di una delle più rilevanti leve economiche per la regione: il turismo”.
Secondo Schifani già si assiste, in prossimità della Pasqua, “ad una ridotta disponibilità di biglietti aerei nei voli operati”. E nel contempo anche ad un “incremento vertiginoso delle tariffe”, il cosiddetto caro voli per l’appunto. Il presidente Schifani ha chiesto “di adottare, fin da subito, politiche commerciali tendenti alla riduzione del costo dei biglietti aerei”. Al contempo anche strategie per un incremento della frequenza dei voli. Con tale strategia potrebbero anche essere compensate le riduzioni delle tariffe. “Si coniugherebbe il legittimo interesse economico e l’altrettanto legittimo interesse dei cittadini” conclude Schifani.