La lunga guerra tra Regione e Ryanair sul caro voli non sembra finire e ancora a distanza ci si continua a pizzicare sulle scelte strategiche da una parte e dall’altra. All’introduzione dei “voucher” per i siciliani pendolari per abbattere i costi dei biglietti, la compagnia irlandese risponde freddamente. Anzi, strigliando la Regione su una strategia ritenuta fondamentalmente iniqua. “Lo sconto si applica solo a tariffe sopra i 50 euro – ha detto il direttore commerciale di Ryanair, Jason McGuinness, all’Ansa – e questo incentiva ad alzare la tariffa per essere esigibile”. Dunque in poche parole viene bocciata l’iniziativa della Regione Sicilia di offrire uno sconto del 50% ai residenti siciliani per far fronte al caro voli.
Una posizione assunta dalla compagnia irlandese ieri nel corso del tavolo a Roma promosso dal ministro delle Imprese Adolfo Urso e dal viceministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Galeazzo Bignami. Ad essere stati incontrati le associazioni del settore e i rappresentanti delle compagnie aeree operanti in Italia. In pratica si è proseguito il confronto sulle questioni legate all’accessibilità del servizio per gli utenti e alla competitività del settore. Ryanair specificatamente sulla misura della Regione Siciliana ha messo sul piatto tre controproposte: togliere lo sconto percentuale e inserirne uno fisso in euro, eliminare la soglia minima di 50 euro per la sua applicazione e inserire tutte le rotte nazionali, mentre al momento lo sconto è contemplato solo su Roma e Milano.
A detta sempre di Jason McGuinness “l’Italia non ha un problema di tariffe, ma ha un problema di capienza, di mancanza di posti. Per garantire tariffe basse in Italia serve ridurre i costi che ci sono per le compagnie aeree ma questo purtroppo non sta avvenendo. L’Italia non è competitiva. Il governo deve rendersi conto di questo. Non c’entra l’algoritmo, è roba senza senso, si sta abbaiando alla cosa sbagliata”. Ad esesre stato sollecitato il governo nazionale ad “abolire” l’addizionale comunale sui diritti d’imbarco. Il manager irlandese ha fatto anche presente che il costo dei controllori del traffico aereo in Italia è del 70% più alto che in Spagna.
Nei giorni scorsi le associazioni dei consumatori hanno denunciato rincari enormi dei voli di Natale per le Isole, con punte del 78% rispetto all’inizio di novembre, secondo un’analisi del Codacons. Alla riunione a Roma c’erano rappresentanti di Ita Airways, Ryanair, Malta Air, Aeroitalia, Easyjet, Wizz Air, Neos, Sky Alps e Volotea, delle associazioni Iata, Aicalf, Ibar, Assaeroporti, Aeroporti 2030, Assoclearance e Assohandlers. Presenti inoltre i rappresentati delle Autorità di regolazione dei trasporti e Garante della concorrenza e del mercato, Art e Agcm, di Enac ed Enav, della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, di Rfi-Rete Ferroviaria Italiana, di Conftrasporto e Federtrasporto.
Quello di ieri è stato definito dal ministro Urso “un tavolo permanente e continuativo che credo prenda atto innanzitutto della crescita significativa sostenuta dai record del numero dei passeggeri del nostro paese e anche dall’incremento importante registrato quest’anno di voli e rotte. Siamo il mercato che cresce di più e che quindi ha bisogno di maggiore tutela per quanto riguarda i diritti dei consumatori e degli utenti ad avere tariffe ragionevoli”. Si è parlato del recente decreto che consente all’Antitrust di intervenire come sta facendo laddove vi siano crescite anomale dei prezzi. Una tendenza che anche la Commissione europea ha notato che accade in tutta Europa e per cui si è aperto un dossier europeo.