Del caro voli in Sicilia ne avevo già parlato questa estate, in un articolo che spiegava esattamente come la penso. Da allora, sul piano concreto non è cambiato nulla. Anzi, alla vigilia di Natale la mazzata economica per i “viaggiatori” è assicurata.
Assistiamo a lodevoli tentativi da parte di alcune forze politiche a livello nazionale, con Forza Italia in testa va detto, per porre rimedio a una situazione che non si può più definire “grave”. Anche il governo regionale sta giocando le sue carte. Ma a un mese dalla ricorrenza natalizia, credo che nulla potrà essere fatto per dare risposte concrete a chi spera di riabbracciare i propri cari.
E’ impossibile volare da e per la Sicilia, a meno che non si disponga di risorse economiche illimitate. E’ un dramma sociale ed economico che mette a repentaglio la tenuta delle famiglie. Non è il mercato che agisce da regolatore. La colossale sciocchezza del mercato che si autoregola con la legge della domanda e dell’offerta è smentita dai fatti, proprio dai dati di mercato. I voli da e per la Sicilia sono sempre e comunque pieni. Quindi, è soltanto la rapacità delle compagnie aeree rimaste a contendersi i collegamenti con la Sicilia a creare questa follia. Nessuna legge di mercato giustifica aumenti sino al 1000 per cento delle tariffe da un mese all’altro.
Sono convinto che a questo punto non basti più l’intervento del legislatore, e ritengo che gli esposti del Codacons siano il primo passo per avere giustizia. Diciamolo chiaramente: imporre tariffe fuori mercato lede il principio della continuità territoriale, un tema dettato dalla Costituzione e riconosciuto a livello europeo.
Deve essere assicurata la capacità di garantire un servizio di trasporto in grado di non penalizzare i cittadini residenti in territori meno favoriti. Si tratta di un principio che tutela la garanzia dell’uguaglianza sostanziale dei cittadini e di coesione di natura economica e sociale, ed è promosso in sede europea.
Perché è vero che il trasporto è attività di tipo economico, ma è anche vero che dal punto di vista dei cittadini che vivono in un’isola è un elemento essenziale del “diritto alla mobilità”. Un diritto previsto dall’articolo 16 della Costituzione, da garantire a tutti i cittadini, indipendentemente dalla loro dislocazione geografica.
Sarà un Natale complicato per molte famiglie. Chi potrà, spenderà una fortuna per tornare a casa. Ma è il momento di fermare questo scempio. Con iniziative politiche e legislative, e laddove non basti, affidandosi a chi deve far tutelare la legge e i diritti.