Anche gli industriali siciliani avviano una serie d’iniziative per dire “no” al caro voli in occasione delle feste di fine anno, una questione che si apre ogni mese di dicembre ma che non ha mai visto una soluzione concreta. Ora gli industriali di Confcommercio chiedono atti concreti al governo.
“Il problema del caro voli – dice Antonino Lo Coco, presidente dell’Unione Industriali di Palermo aderente a Confcommercio – non può essere l’appuntamento fisso di ogni vigilia di Natale per poi cadere nel dimenticatoio il 7 gennaio. Il problema è serio perché penalizza la Sicilia e crea gravi disagi a livello sociale ed economico. Per noi industriali questo è un periodo “caldo”, in cui si chiudono contratti con le aziende e si prepara l’attività dell’anno successivo: le trasferte – anche non programmabili – per Roma e Milano non possono costare circa 600 euro. O, magari, non è possibile non trovare posto perché i collegamenti sono insufficienti”.
Lo Coco lancia un grido d’allarme che si unisce a quello di altre categorie fortemente danneggiate. “Il ricorso all’Antitrust, annunciato dal presidente della Regione, è sicuramente un primo atto importante – prosegue Lo Coco – ma il problema andrà affrontato con atti concreti, nei modi e nelle sedi opportune, a cominciare dal 7 gennaio in modo da arrivare alla soluzione prima del prossimo Natale. È necessario stabilire dei tetti massimi ai prezzi dei biglietti e tenere conto anche del prezzo medio applicato dalle compagnie dal primo gennaio al 30 novembre. In ogni caso, va cancellato questo gap che genera problemi economici non indifferenti agli industriali”.
Ita ha annunciato più voli per la Sardegna e la Sicilia. In vista dell’”elevata domanda per il periodo delle vacanze natalizie 2022″, la compagnia di bandiera ha avviato la vendita delle nuove frequenze verso le due isole. Il governatore Schifani, che nei giorni scorsi ha anche annunciato il ricorso all’Antistust, per combattere il punto cartello delle compagnie in occasione delle feste di fine anno, apprezza l’iniziativa della compagnia di bandiera ma non è soddisfatto. “La decisione della compagnia aerea Ita di aumentare i voli verso la Sicilia è un’iniziativa di cui prendiamo atto, certi che sia la conseguenza delle proteste, evidentemente fondate e legittime, che abbiamo sollevato nelle scorse settimane. Tuttavia, una misura che riguarda solo i tre giorni a cavallo di Natale non può certo dirsi una soluzione strutturale a un problema che si trascina da troppo tempo”.