“Dopo un confronto durato due ore gli autotrasportatori hanno convenuto sulla richiesta del Governo Musumeci di sospendere ogni forma di protesta“.

Lo rende noto l’assessore alle Infrastrutture della Regione Siciliana, Marco Falcone, a conclusione della riunione straordinaria della Consulta isolana dell’autotrasporto a seguito della protesta dei tir nei porti siciliani per il caro navi. Erano presenti le principali sigle del settore e i rappresentati delle Autorità di sistema portuale della Sicilia.

“La Consulta regionale – aggiunge l’assessore – ha deliberato all’unanimità di chiedere al Governo nazionale, nella riunione che dovrà tenersi la prossima settimana come comunicato dal viceministro Giancarlo Cancelleri, un ristoro per i disagi che gli autotrasportatori devono patire a causa della chiusura dell’A19 Palermo-Catania e dei relativi transiti alternativi fortemente penalizzanti, ristori sul modello di quanto avvenuto per la Regione Liguria. Per quanto riguarda invece il rincaro dei trasporti marittimi – sottolinea Falcone – la Consulta chiede a Roma di adottare soluzioni idonee al fine di attutire e ridurre gli aumenti a carico degli autotrasportatori. Una di queste potrebbe essere l’estensione agli armatori, per i prossimi tre anni, del Mare bonus. Infine – conclude l’assessore Falcone – alla riunione della settimana prossima al Ministero delle Infrastrutture, il Governo Musumeci sarà presente con una delegazione della Consulta regionale per l’autotrasporto”.

Di fatto – conferma Maurizio Longo, segretario generale di Trasportounito, subito dopo la riunione con il Ministro dei Trasporti, Paola De Micheli e il Vice Ministro, Giancarlo Cancelleri – gli autotrasportatori potranno intervenire direttamente nella fase di definizione dei criteri della Convenzione sulla continuità territoriale, che dalla fine di luglio dovrà sostituire quella esistente. Parallelamente, per quanto riguarda i trasporti marittimi da e per la Sicilia saranno valutate entro la prossima settimana le possibilità concrete di utilizzo del Marebonus. Il tutto per attenuare l’impatto dei rincari sul costo del carburante a basse emissioni di zolfo che i traghetti devono utilizzare dall’1 gennaio e che hanno portato ad una stangata per i tir e i rimorchi, con la conseguente protesta degli autotrasportatori della Sardegna e della Sicilia.

Un nuovo confronto è stato fissato per la prossima settimana al Ministero.

 

Articoli correlati