Il caro carburanti è figlio anche di speculazioni, con una pompa su due irregolare. Il 50% dei distributori controllati dalla guardia di finanza in provincia sarebbe non in regola con le comunicazioni dell’Osservaprezzi carburanti del ministero dello Sviluppo economico. Per questi impianti sono scattate le multe. I militari del comando provinciale hanno eseguito anche accertamenti tra la corrispondenza del prezzo pubblicizzato e quello “alla pompa”, al fine di verificare se il costo indicato fosse poi lo stesso impostato nell’erogatore, sulla cartellonistica stradale e all’interno delle stazioni di rifornimento. Anche su questo punto diversi distributori rischiano delle contestazioni che sono sia di natura amministrativa che penale.
I controlli sono scattati a tutela dei consumatori alla luce dei rincari degli ultimi mesi. I baschi verdi hanno verificato la qualità dei carburanti, contrastato le pratiche commerciali scorrette e la vigilanza sulla disciplina dei prezzi. “Interventi si sono resi necessari – affermano i finanzieri – sia per reprimere possibili speculazioni a danno dei consumatori ed imprese, visto l’escalation dei rincari dei prezzi della benzina e del gasolio alla pompa dell’ultimo periodo, che per contrastare eventuali frodi, tenuto conto che nel mercato è altamente probabile la diffusione di prodotti petroliferi miscelati in modo illegale”. Sono in corso controlli di laboratorio per accertare la qualità del prodotto che finisce nelle auto, nei camion e nelle moto dei consumatori.
Solo alla fine dello scorso mese di marzo al self service la benzina è tornata sotto i due euro al litro. Questo è accaduto grazie alla riduzione di 25 centesimi delle imposte applicate sui carburanti. Le misure adottate dal governo nazionale sono valse nel complesso 4,4 miliardi, ma questo non è comunque bastato a frenare un vero e proprio coro di critiche, più o meno aspre. Dalle imprese ai sindacati, dai consumatori ai partiti, tutti hanno chiesto un maggiore impegno. L’indice è stato puntato contro “l’indisponibilità ad un taglio strutturale delle accise sui carburanti” ma anche verso la non immediata applicabilità della rateizzazione delle bollette per le imprese e verso il prelievo degli extraprofitti sugli operatori che rischia di incorrere in rilievi Costituzionali.