La corsa all’insù del caro carburante prosegue ed a scontare i maggiori problemi sarà proprio la Sicilia. E’ la presa di posizione di Francesco Tanasi, segretario nazionale del Codacons, che spulcia anche i listini prezzi nell’Isola. Oramai il prezzo della benzina ha raggiunto il picco di 1,946 euro, il diesel poco più di 10 centesimi meno su strade comunali, provinciali e statali. Oramai il rischio che la soglia dei 2 euro si superi è sempre più dietro l’angolo, questione di qualche giorno probabilmente.
Maggiori costi e autotrasportatori sul piede di guerra
In Sicilia il prezzo medio è leggermente minore alla media nazionale ma questo è in realtà un fattore secondario. Secondo Tanasi infatti è proprio la Sicilia quella che sconterà i peggiori disagi. Questo perché in Sicilia si utilizza molto il trasporto su gomma per via dei soliti problemi legati ai collegamenti deficitari. Insomma, il famoso “gap infrastrutturale” di cui da decenni si parla. Quindi ci sarà anche un maggior consumo di carburante. Proprio per questo gli autotrasportatori sono pronti a fermarsi in segno di protesta. Chiedono aiuti concreti allo Stato per evitare gravi ripercussioni alla categoria sul piano economico. Le varie sigle di categoria sostengono di essere pronte al fermo se da Roma non si interverrà per fermare questa folle corsa al rialzo.
Lo Stato fa cassa
Questa estate 2023 presenta un altro salasso alle famiglie. E’ l’ennesima stangata sulle vacanze ma lo Stato, invece, ringrazia. Per effetto delle accise e dell’Iva sui carburanti, infatti, tra esodo e contro esodo estivi nelle sue casse, secondo le stime, entreranno attorno ai 2,2 miliardi di euro. I prezzi alla pompa corrono, nonostante l’obbligo di esporre ai distributori i cartelli col prezzo medio dei carburanti. Il ministro Adolfo Urso difende la strategia del governo: “Il prezzo industriale della benzina depurato dalle accise è inferiore rispetto ad altri Paesi europei come Francia, Spagna e Germania”. E per quanto riguarda i cartelloni, per il ministro del made in Italy si tratta di “una misura risultata pienamente efficace che ha consentito, in un sistema di mercato, di contrastare la speculazione, dando piena trasparenza e quindi consapevolezza e capacità di scelta al consumatore”.
Controlli della guardia di finanza ai distributori
Ma proprio per “l’alta volatilità” dei prezzi dei carburanti, a ferragosto la guardia di finanza ha “intensificato i controlli a tutela dei cittadini”, un piano che andrà avanti fino alla fine dell’anno. I primi risultati sembrano evidenziare che l’adeguamento alle nuove regole è ancora insufficiente. Dal primo agosto sono stati effettuati 1.230 interventi trovando irregolarità in 325 casi, con la contestazione di 789 le violazioni contestate. I consumatori e le associazioni di categoria dei benzinai protestano contro il caro benzina. Assoutenti chiede al governo un intervento sulle accise: creare un automatismo che possa ridurre le tasse in occasione delle fiammate internazionali dei prezzi. E poi redistribuire gli extraprofitti.
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