“I prezzi di diesel e benzina sono schizzati alle stelle. Una situazione ingestibile per imprese e famiglie che attendono risposte dallo Stato. Noi invochiamo anche l’intervento della Regione che avrebbe tutte le carte in regola per mettere in sicurezza l’economia dell’isola che rischia un vero e proprio collasso a causa dell’esagerato e repentino aumento del costo del carburante”. I vertici di CNA Sicilia sollecitano il governo Musumeci a imprimere un’accelerazione nel pressing nei confronti dello Stato per ottenere parte delle accise generate dalla raffinazione petrolifera nazionale.
“Si tratta di una parte non indifferente che porterebbe nelle casse della Regione 9 miliardi di euro l’anno – affermano il presidente Nello Battiato e il Segretario Piero Giglione – un gettito significativo correlato al fatto che nell’Isola viene raffinato il 50% della produzione. Una fetta di queste risorse potrebbe essere destinata a ridurre proprio il prezzo dei carburanti in Sicilia. E’ necessario che il Tavolo della trattativa tra Roma e Palermo, avviato grazie ad un accordo stipulato lo scorso anno, definisca celermente contenuti e modalità in modo da potere subito stabilire un progressivo riparto delle accise a beneficio della Regione Siciliana, la cui fonte di approvvigionamento servirebbe appunto per il contenimento del caro carburante”.
In questi giorni i carburanti sono schizzati alle stelle. Un aumento fuori controllo secondo Cna, che non trova alcuna giustificazione rispetto alle dinamiche legate alla guerra in corso in Ucraina, ma con il quale ovviamente bisogna fare i conti. E i conti certificano uno scenario drammatico, in cui operatori economici e famiglie sono alle prese con una nuova emergenza, legata anche all’aumento di materie prime e bollette di energia elettrica, che va ad acuire i già devastanti effetti determinati dalla pandemia.
E, rispetto al conflitto bellico, la CNA mette a disposizione la propria rete organizzativa per offrire, attraverso la collaborazione con alcune ONG, sostegno alla popolazione civile, colpita dalle truppe russe. “La CNA – spiegano Battiato e Giglione – sarà veicolo per il collegamento a piattaforme istituzionali, coordinate dall’Ambasciata Ucraina, in modo da risolvere il problema del trasporto degli aiuti(alimenti a lunga conservazione, intimo personale e collettivo e materiale sanitario) dalla Sicilia allo scenario di guerra. La nostra Confederazione – osservano ancora Battiato e Giglione – è pronta a promuovere la raccolta di questi beni e il relativo trasferimento presso le due attuali piattaforme che sono operative a Palermo e Catania, da cui il carico, a bordo di appositi mezzi autorizzati, raggiungerà il territorio ucraino”.
Una mobilitazione che attraversa l’intero sistema CNA perché “è inaccettabile la prospettiva che l’Europa possa tornare a vivere i giorni più bui della sua lunga storia”: si apre così la lettera a firma del segretario Generale, Sergio Silvestrini, e del presidente Nazionale, Dario Costantini. Entrambi fanno un appello per il massimo impegno a favore del dialogo per trovare soluzioni in nome della pace e della civile convivenza tra i popoli”. In segno di vicinanza, la Confederazione ha lanciato alcune iniziative di solidarietà, come le vetrofanie che ogni impresa potrà appendere nelle botteghe, nei laboratori, nelle officine e nei negozi di tutta Italia. Un piccolo gesto dal grande significato: perché le donne e gli uomini che formano la grande comunità della CNA esprimono il totale rifiuto della guerra.