Adeguate misure e risorse per permettere alle amministrazioni di fronteggiare i pesanti rincari dell’energia elettrica. Questa la richiesta avanzata oggi pomeriggio dal Consiglio regionale dell’Anci Sicilia, che si è svolta a Palazzo Comitini.
“C’è la necessità – ha spiegato il presidente Orlando – che sia il governo nazionale che il governo regionale intervengano a favore degli enti locali per scongiurare la pesante minaccia che grava non solo sugli equilibri, già precari, degli enti locali ma anche per quelli delle Società partecipate”.
Continua Orlando: “Questa situazione se non affrontata con strumenti adeguati potrebbe determinare una serie di conseguenze sulla sostenibilità dei servizi offerti ai cittadini e rischia di creare un pericoloso boomerang che porterà ad una ulteriore penalizzazione dei bilanci comunali oltre a colpire famiglie ed imprese con prevedibili ed inevitabili rincari dei prezzi al consumo”.
Aumentano le bollette luce e gas. Mentre il Trentino è la regione dove si risparmia di più, in Sicilia le famiglie fanno fatica dove in media si registra un importo complessivo di 564 euro a famiglia.
Le bollette luce e gas sono in crescita in tutta Italia a causa, principalmente, dell’aumento del costo dell’energia sul mercato all’ingrosso che si riflette sulle spese dei consumatori finali. La nuova indagine dell’Osservatorio SOStariffe.it e Tariffe.Segugio.it si concentra sull’analisi regionale che ha preso in considerazione l’evoluzione dei consumi di luce e gas e dei costi per le famiglie in Maggior Tutela e nel Mercato Libero. Il mercato energetico italiano è alle prese con un’emergenza senza precedenti nella storia recente del Paese. Il costo dell’energia elettrica e del gas naturale per famiglie e imprese ha toccato negli ultimi mesi valori elevatissimi con conseguenze dirette sulle bollette di luce e gas, caratterizzate da importi sempre maggiore.
La causa principale di questa situazione è la forte crescita delle quotazioni delle materie prime sul mercato all’ingrosso e l’intervento del Governo è riuscito solo ad attenuare i rincari. In questo contesto d’emergenza, l’indagine si è concentrata sull’evoluzione del mercato energetico a livello regionale. Lo studio ha preso in considerazione l’evoluzione dei consumi in questi mesi d’emergenza. Mettendo a confronto i dati raccolti a febbraio 2022 con quelli della rilevazione di ottobre 2021, inoltre, l’Osservatorio ha analizzato l’andamento dei costi, su base regionale, per i clienti della Maggior Tutela e del Mercato Libero evidenziando anche l’evoluzione del risparmio per le famiglie che scelgono di passare alle offerte luce e gas del Mercato Libero.
L’aumento sostanziale del costo dell’energia ha spinto le famiglie italiane a contenere i consumi. L’indagine, infatti, ha registrato una leggera riduzione del consumo di energia elettrica e di gas naturale. Su base nazionale, il calo medio del consumo di energia elettrica è stato del -1% mentre il caso del gas naturale è stato del -4%. Per quanto riguarda la spesa media registrata dalle famiglie, una spesa media particolarmente elevata viene registrata anche in Sicilia, con un importo complessivo di 564 euro a famiglia.
Il taglio dei consumi è solo una delle opzioni a disposizione degli utenti per contrastare l’aumento dei costi dell’energia. Per ridurre le bollette, infatti, è possibile abbassare il costo dell’energia elettrica e del gas naturale passando alle offerte più convenienti del Mercato Libero. Su base nazionale, infatti, il risparmio medio ottenibile con il passaggio dal regime di Maggior Tutela al Mercato Libero consente un risparmio annuale medio di 75 euro sulle bollette di luce e gas. L’analisi su base regionale, però, conferma che in alcune regioni ci sono margini di risparmio maggiori o minori. In Sicilia si registra la possibilità di tagliare le bollette di 63 euro nel passaggio dalla Maggior Tutela al Mercato Libero. Nel confronto tra le rilevazioni di ottobre 2021 e quelle di febbraio 2022, il risparmio annuale medio ottenibile si è ridotto (la media nazionale è del -36%) con valori maggiori registrati in Sicilia (-42%).