Alla Regione è stato trovato un piccolo tesoro da oltre 300 milioni ed è quasi pronta una manovra che prevede un pacchetto di misure per erogare aiuti alle imprese, e in parte anche alle famiglie al fine di compensare l’aumento dei costi per l’energia elettrica. Il dossier arriverà sul tavolo della giunta regionale, composta in ritardo nei giorni scorsi, probabilmente giovedì e che viaggerà sul binario amministrativo. Per erogare i fondi di questo tesoretto quindi non ci sarà bisogno di una legge apposita ma saranno i dipartimenti regionali a emanare i rispettivi bandi per destinarli, si spera, entro la fine del 2022.
Come si legge sul Giornale di Sicilia, questo è il primo provvedimento che il presidente della Regione vuole firmare dopo la travagliata nascita della giunta. Si tratta di un piano di aiuti contro il caro energia elettrica su cui il presidente della regione Renato Schifani ha iniziato a lavorare nelle settimane in cui ha governato in solitaria, in attesa della nomina della giunta arrivata in netto ritardo. Ora però tutta la squadra assessoriale è al completo ed è giunto il momento di lavorare per dare risposte ai siciliani in sofferenza a causa dell’inflazione e dell’aumento spropositato dei prezzi.
La prima riunione della nuova giunta regionale è servita al presidente Renato Schifani per illustrare agli assessori i dossier a cui ha lavorato nei 50 giorni in cui è rimasto da solo a guidare la macchina amministrativa, in attesa che venisse completato lo scrutinio e dunque si potessero insediare il Parlamento e il governo. Sono tutte anticipazioni della manovra economica a cui anche l’assessore al Bilancio Marco Falcone ha iniziato a lavorare durante una riunione con i dirigenti dell’assessorato. Una manovra che è legata al superamento dei rilievi della Corte dei Conti sui vecchi bilanci che mettono a rischio un miliardo: il 2 dicembre è prevista la decisione dei magistrati contabili.
I primi provvedimenti adottati sono tecnici: un disegno di legge per accertare alcuni debiti fuori bilancio e la richiesta di dichiarazione di calamità naturale per i danni alle produzioni agricole causati dalla siccità che ha colpito la provincia di Caltanissetta da gennaio a luglio di quest’anno. Schifani è poi volato a Roma, dove ha programmato alcuni incontri al ministero dello Sviluppo Economico per provare a individuare soluzioni al caso Lukoil, un altra grana per il governo regionale.