Interventi strutturali contro il caro bollette, al centro di una lunga polemica che ha portato ieri diversi comuni siciliani a mettere in scena una simbolica forma di protesta. La richiesta arriva dal segretario della Lega in Sicilia, Nino Minardo il quale dopo l’annuncio di un intervento ampio per contrastare il “caro bollette” fatto due giorni fa dal Presidente del Consiglio Draghi, chiede di “passare subito ai fatti”. “La Lega con Matteo Salvini e con i suoi ministri – fa sapere Minardo – sta lavorando affinché si trovi una soluzione immediata per tutelare famiglie e imprese. In questi giorni stanno arrivando salassi insostenibili, ingiustificabili da qualsiasi contingenza internazionale o aumenti dei costi delle materie prime; il mio partito non permetterà che i nuclei familiari e le attività produttive rischino di collassare”.
La bolletta di una fabbrica da 1.844 a 3.767 euro
Minardo porta l’esempio di una “bolletta raddoppiata dal novembre 2020 a quello 2021 per un’antica azienda siciliana che produce e installa prefabbricati: da 1.844,20 euro a 3.767,18 euro. E’ una fabbrica di Agrigento leader nel suo settore e che per l’insostenibilità del prezzo dell’energia vede oggi in serio pericolo il fatturato e il lavoro dei dipendenti. “Lo stesso sta accadendo per tantissime altre aziende – afferma il segretario leghista – e in particolare in Sicilia abbiamo il dovere istituzionale, politico e morale di tutelare chi produce e offre occupazione. Il medesimo ragionamento lo faccio per le famiglie che hanno consumato le medesime quantità di energia elettrica e gas per il riscaldamento dell’anno scorso e che non possono oggi pagare il doppio o addirittura il triplo nelle bollette. La Lega Sicilia assieme a tutta la classe dirigente nazionale del partito non retrocederà di un passo in questa che è un’autentica battaglia di civiltà per tutti. Faccio mie le parole di Matteo Salvini: “interventi strutturali e definitivi contro il caro bollette “.
La protesta contro il caro bollette
Sicilia a luci spente contro il caro bollette. I rincari dell’energia colpiscono imprese e famiglie ma rischiano anche di mandare a gambe all’aria i conti delle partecipate comunali e far saltare i servizi erogati dai Comuni ai cittadini.Così contro il rincaro delle bollette parte la protesta silenziosa e oscura degli amministratori locali siciliani. Proteste simboliche in decine di città ieri sera. Da Palermo a Catania ma anche in numerosi piccoli comuni si sono spente le luci dei luoghi simbolo per le comunità. A Palermo l’amministrazione comunale ha spento le luci dei Quattro Canti.
Adesioni in massa dei sindaci
Dopo le dichiarazioni dei sindaci, è stato un continuo rimbalzare sui social delle adesioni alla protesta che ha portato al buoi, per mezz’ora, piazze e luoghi simbolo dei Comuni italiani. Da Nord a Sud le associazioni regionali hanno raccolto l’invito del presidente Decaro che ha parlato senza mezzi termini di rischio di “tagli ai servizi essenziali” qualora il governo non intervenisse con ristori adeguati.
Servizi essenziali a rischio
“I rilevanti rincari dei costi dell’energia elettrica e del gas stanno rappresentando una reale minaccia non solo per gli equilibri, già precari, degli enti locali ma anche per quelli delle società partecipate, con particolare riferimento a quelle che gestiscono il servizio idrico integrato. Queste ultime, infatti, ove volessero operare un ‘ribaltamento’ dei costi sugli utenti, non potrebbero procedere con immediatezza dovendo intervenire su una tariffa sottoposta all’approvazione dell’Arera”. “Gli eccessivi aumenti del costo dell’energia rischiano di mettere in ginocchio i comuni che, molto presto, non saranno più in grado di assicurare i servizi essenziali ai cittadini”. Ha aggiunto Leoluca Orlando, presidente di ANCI Sicilia.
Ripercussioni sulle famiglie
Il rincaro delle bollette di energia elettrica e gas avrà anche sulla casa conseguenze pesanti. Lo sostiene il Sunia Sicilia che ha calcolato che “i servizi primari incideranno sul bilancio familiare per 400 euro mensili, senza contare l’aumento del costo delle quote condominiali”. Il Sunia rileva che “l’aumento dell’energia elettrica del 40%, del gas del 11,20% e del gasolio del 25% porterà nel tempo inevitabilmente anche all’aumento dei servizi comunali”. Il sindacato inquilini della Sicilia chiede dunque al governo nazionale di “attivarsi con interventi incisivi e concreti che devono andare oltre la riduzione delle bollette, in quanto il potere d’acquisto di pensionati e lavoratori si è ridotto ai limiti della povertà, anzi molti sono già in povertà assoluta”.
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