E’ arrivata la stangata del caro benzina sui ponti festivi degli italiani.
La benzina infatti, in alcune stazioni di servizio autostradali, ha superato il costo di due euro al litro.
Una situazione insostenibile per gli automobilisti, tanto che il Codacons ha inviato un esposto a 104 Procure alle quali si chiede di verificare se sia stato commesso il reato di aggiotaggio.
“Crediamo ci siano gli estremi per una indagine da parte della magistratura volta ad accertare la correttezza dei rincari dei listini di benzina e gasolio che si stanno susseguendo negli ultimi giorni – spiega il Codacons – In particolare alle Procure chiediamo di verificare se gli aumenti dei prezzi dei carburanti delle ultime ore configurino possibili speculazioni legate alle partenze degli italiani per i ponti del 25 aprile e 1 maggio, in considerazione dei maggiori consumi di benzina e gasolio da parte di chi si sposta per raggiungere mete di villeggiatura”.
“I rincari dei listini alla pompa infatti – prosegue l’associazione – appaiono eccessivi e troppo veloci, produrranno una stangata a carico delle famiglie in viaggio su strade e autostrade e non sembrerebbero giustificati dall’andamento del petrolio, considerato che il carburante venduto oggi è stato acquistato dalle compagnie petrolifere quando le quotazioni della materia prima erano sensibilmente inferiori”.
Secondo il Quotidiano Energia le ultime compagnie a ritoccare i prezzi in ordine di tempo sono state Eni, Ip e Italiana Petroli con rialzi di un centesimo per benzina e diesel. Le medie sono ovviamente sotto i due euro. Il prezzo medio nazionale praticato in modalità self della benzina è pari a 1,618 euro al litro, con i diversi marchi che vanno da 1,618 a 1,633 euro al litro (no-logo a 1,598). Il prezzo medio praticato del diesel è a 1,508 euro al litro, con le compagnie che passano da 1,509 a 1,518 euro (no-logo a 1,486). Quanto al servito, per la verde il prezzo medio praticato è di 1,750 euro al litro, con gli impianti colorati che vanno da 1,721 a 1,820 euro al litro (no-logo a 1,643), mentre per il diesel la media è a 1,643 euro al litro, con i punti vendita delle compagnie tra 1,628 a 1,725 euro al litro (no-logo a 1,531). Il Gpl, infine, va da 0,637 a 0,663 euro al litro (no-logo a 0,632).
“Un pieno di gasolio costa oggi circa 5,5 euro in più rispetto ad aprile 2018 (+4 euro la benzina) e il rincaro alla pompa raggiunge quota +7% su base annua”, denuncia il Codacons, sottolineando che si tratta di “aumenti che rendono sempre più salati i ponti del 25 aprile e dell’1 maggio” con 6,5 milioni di italiani che vengono stimati in viaggio.
E per il caro benzina finisce sotto accusa il vicepremier Matteo Salvini, che aveva promesso la cancellazione di 7 accise sul carburante. L’Aduc, l’associazione per i diritti degli utenti e dei consumatori, si domanda “Perché l’impegno di Salvini non è andato a segno?”, sottolineando che “non solo non si è tenuto fede a questo impegno, ma la situazione è peggiorata, anche molto”. E l’associazione sottolinea, infine, che le accise sul costo della benzina alla pompa equivalgono ad una maggiorazione dei costi che va dal 60 al 70% del prezzo finale.
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