“Pascucci rimane in corsa a Corleone. Il M5S non ritira appoggio, né simbolo. Adesso si può dire: A Corleone il M5S accetta il rischio di farsi votare dalla mafia. #lachiamavanoOnestà”. Così su Twitter Carmelo Miceli, deputato del Pd e componente della Commissione nazionale antimafia che posta anche un video su facebook nel quale ripercorre tutta la vicenda e attacca: “Non basta non andare a Corleone per correggere il messaggio negativo lanciato”
“Non mi pare che queste vicende abbiano determinato un quadro positivo per le scelte amministrative e politiche per una città che esce da un commissariamento per mafia come Corleone” dice invece, l’ex sindaco Pippo Cipriani. “Tutta questa confusione non porta nulla di costruttivo. – aggiunge Cipriani – Speriamo che in futuro vi sia un fronte compatto della società civile che porti avanti un vero riscatto da una mafia antica e duratura”.
Critica anche la Cgil “Se la campagna elettorale a Corleone, dove si voterà per eleggere il sindaco non affronta con decisione il tema della mafia, in un comune sciolto per mafia, e se addirittura il candidato sindaco del M5S, Maurizio Pascucci, dichiara di volere dialogare con i parenti dei mafiosi credo che siamo di fronte ad una deriva assai pericolosa che non meritano ne i cittadini onesti di Corleone e neanche tutti gli altri della Sicilia” dice Michele Pagliaro segretario generale della Cgil Sicilia. “Auspichiamo – aggiunge – che il capo politico del M5S possa intervenire con decisione e fermezza e cosa ancora più importante che non sia votato dagli elettori”.