“Innovazione e ricerca costituiscono leve per far accrescere la competitività delle imprese siciliane. È un un tema importante e centrale nelle politiche di sviluppo della nostra terra. Accanto all’internazionalizzazione delle imprese, sono queste le due leve fondamentali”. Lo sostiene Carmelo Frittitta, Dirigente generale del Dipartimento delle Attività produttive della Regione siciliana. Abbiamo affrontato il tema dell’innovazione a Talk Sicilia, incontrando proprio Frittitta.
I dati dimostrano che l’innovazione serve per crescere
E’ possibile stabilire quanto conti l’innovazione?: “Ce lo dimostrano alcuni dati e ne dà conferma anche la resilienza di quelle imprese che continuano a investire, a innovare introducendo innovazione di prodotto e innovazione nei propri processi produttivi. Sono imprese che, anche rispetto ai recenti eventi pandemici, e già prima delle conseguenze generate dal conflitto russo ucraino, hanno mostrato maggiore resilienza rispetto a chi invece continua a produrre in maniera tradizionale”.
Il percorso verso l’Innovazione non è semplice in Sicilia, soprattutto perchè bisogna considerare la natura del nostro tessuto imprenditoriale. “Per avvicinare il mondo delle imprese al settore della ricerca e dell’innovazione occorre fare degli investimenti. Sono investimenti che spesso le nostre imprese che si caratterizzano per una dimensione medio piccola, in alcuni casi addirittura micro, non riescono a sostenere da sole”.
Intervento Regione fondamentale per sostenere imprese che innovano
Ed è proprio a questo livello che diventa necessario l’intervento della mano pubblica, ed in particolare della Regione. Frittitta, prima di spiegare quale sia il ruolo della regione, sottolinea come innovazione e ricerca siano due asset strategici, asset sui quali la Commissione Europea sprona i territori a investire maggiori risorse. “Già nella fase di programmazione 2014/20, che a dicembre chiuderemo, abbiamo investito più di 200 milioni di euro solo nell’ambito del programma Fesr per progetti di ricerca in partenariato. In questi casi, accanto all’organismo pubblico o privato di ricerca, si collocava l’impresa che aveva una buona idea da sviluppare a livello prototipale. In alcuni casi abbiamo anche sviluppato nuovi processi pronti per essere industrializzati”.
200 milioni dal programma Fesr per l’Innovazione e la ricerca
Si tratta, insomma, di una forma di accompagnamento dell’amministrazione pubblica a quelle aziende che hanno idee innovative per creare valore e sviluppo: ” Noi finanziamo progetti che si costruiscono dall’incontro, che nascono dall’incontro del soggetto che è capace di sviluppare una ricerca in tutti gli ambiti. Spesso le imprese hanno la necessità di sviluppare un nuovo prodotto e soprattutto di fare una ricerca applicata, che portI a risultati tangibili già pronti per essere industrializzati. Capita che le imprese non abbiano le risorse sufficienti perché la ricerca costa, soprattutto in termini di impiego di risorse umane. Ecco cosa facciamo: noi finanziamo questo tipo di progetti sulla base del merito, sulla base della proposta”.
Accanto a imprese e Regione siciliana, sono scese in campo anche le Università. Così Frittitta esplicita il ruolo degli Atenei: “Devo dire che negli ultimi anni le università siciliane si sono contraddistinte per una grande attività in questo settore. In questo senso, cioè hanno accompagnato almeno l’80 per 100 dei progetti finanziati dalla Regione Siciliana. Sono progetti che nascono da partenariati in cui sono presenti le università siciliane”.
La Regione siciliana ha definito sette assi per l’innovazione. Ma prima di elencarli, è necessario comprendere con precisione cosa ci chiede l’Europa: “La strategia per l’innovazione è un documento richiesto, è un documento obbligatorio per tutte le Regioni che aderiscono al Programma operativo Fesr. Quel documento è una delle tre condizioni abilitanti che che vanno raggiunte obbligatoriamente per dimostrare di essere pronti a spendere le risorse comunitarie”.
L’innovazione, dunque, è una delle principali chiavi per accedere alle risorse che l’Unione Europea mette a disposizione delle Regioni. “Il programma regionale siciliano nel suo complesso quota più di 5 miliardi di euro per la fase 21/27. La nostra strategia andava approvata ed è stata approvata dalla Commissione europea prima dell’approvazione del programma stesso”.
La strategia individua gli ambiti di sviluppo e di intervento della ricerca dell’innovazione, gli ambiti prioritari: l’agro agroalimentare, le smart city communities. L’ambiente (un nuovo ambito che è stato inserito che prima non c’era). Abbiamo l’ambito della Città della Salute, quello dell’energia e , infine, l’economia del mare. Sono tutti ambiti che meritano di essere sviluppati, ma non perché lo diciamo noi. Ma tutto ciò è suffragato appunto da un documento di strategia che è venuto fuori da un incontro e da una da un’attività di ascolto che abbiamo fatto sul territorio, interrogando e chiedendo al mondo delle imprese e degli stakeholder, alle università qual era la loro visione in termini di sviluppo”.
Il Premio Innovazione Sicilia
Con l’obiettivo di sostenere i percorsi virtuosi dell’innovazione, è stato ideato da Digitrend il “Premio Innovazione Sicilia”, un progetto promosso dall’Assessorato Regionale Attività Produttive della Regione Sicilia. Il Premio punta a diffondere la cultura dell’innovazione nell’isola. Sull’innovazione e sulle reti dell’innovazione, dunque, si deve investire per costruire il nostro futuro. Per una crescita reale, l’innovazione va estesa ad ogni aspetto dell’agire umano, sociale ed economico. Da questa prospettiva, il Premio Innovazione Siciliana metterà in contatto e valorizzerà i progetti e le idee che, a partire dall’introduzione di novità nei processi produttivi, nei modelli organizzativi, nella gestione delle risorse umane e del territorio, possano davvero contribuire al miglioramento della qualità della vita e della crescita sociale ed economica.
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