“La Sicilia si è svegliata oggi con l’ennesima visita in campagna elettorale di Calenda. Al solito arriva in campagna elettorale per darci lezione”. Lo dichiara Stefano Cirillo, segretario regionale della Dc in Sicilia, nel secondo capitolo dello scontro tra lo stesso Cirillo e il segretario di Azione. “Finalmente Azione esce con un messaggio politico di rilievo per questa campagna elettorale con Calenda. Il buon Carletto si propone nella veste di insegnante di sostegno per i siciliani con un discorso dove in sostanza dice che è lui la soluzione per la Sicilia, che va liberata dalla politica di Cuffaro e della Democrazia Cristiana”.

“I siciliani non hanno bisogno di Calenda”

“Ora mi chiedo e vi chiedo il maestro di sostegno Calenda cosa sa della Sicilia e dei siciliani oltre al fatto di essere ossessionato da Cuffaro. Azione con Carletto dimostra di stare sul pezzo della campagna elettorale sempre soltanto offendendo. Intanto, Calenda dica agli elettori che è stato denunciato per diffamazione per l’ultimo sproloquio offensivo della sua ultima visita in Sicilia. Calenda per fortuna esisti altrimenti come farebbe Crozza a farci ridere con le lacrime. Ma una cosa è farci ridere, un’altra è pensare che qualcuno in Sicilia lo voti, perché i siciliani tutto hanno bisogno tranne di un insegnante di sostegno e tranne di uno come Calenda”, conclude Cirillo.

Il primo scontro tra i due

Calenda e Cirillo si erano già incrociati a Palermo, durante la presentazione del libro del leader di Azione “Il Patto”. Quello tra i due fu un vero e proprio duello verbale, e i momenti di tensione non sono mancati. “Il caso di Cuffaro non è il caso di uno che forse ha fatto, è il caso di uno che è stato condannato in via definitiva per favoreggiamento dei mafiosi e in un Paese che non è un Paese del terzo mondo una persona del genere non ha la faccia di presentarsi in pubblico per il resto dei suoi giorni”, aveva detto Calenda, scatenando la reazione di Cirillo.