Legittima per il Tar l’acquisizione delle strade interne al residence Marinalonga di Carini. Almeno per il momento. Infatti il tribunale amministrativo di Palermo ha respinto la richiesta di sospensiva proposta dal condominio carinese contro l’ordinanza adottata anni fa dal municipio. Un atto amministrativo attraverso cui il governo cittadino vuole arrivare al recupero alla collettività dell’uso delle strade interne alla lottizzazione. La vicenda è quella famosa del negato accesso al mare in questa porzione di territorio. L’unico in cui in tutta Carini non vige il divieto di balneazione.
“Pur tenendo conto del carattere provvisorio del provvedimento, l’amministrazione ci tiene a ribadire che la strada del diritto a volte è lunga” afferma il sindaco Giovì Monteleone. “Ma se sostenuta da determinazione e pazienza – aggiunge il primo cittadino – consente di raggiungere gli obiettivi di interesse pubblico. Obiettivi che sono sempre stati oggetto di attenzione da parte del Comune”. L’ente locale ha emesso negli ultimi 12 mesi i provvedimenti ritenuti più opportuni: “Questo – ha precisato il sindaco – alla luce degli strumenti offerti dalla legislazione vigente, mediante l’attento studio delle situazioni, senza cedere al clamore mediatico e alle sollecitazioni esterne”. Il Comune nel ricorso è stato assistito dagli avvocati Marina Fonti e Vittorio Fiasconaro.
I proprietari del residence si erano opposti alla cessione delle aree di urbanizzazione, necessarie per poter aprire un varco a mare pubblico su Marinalonga. L’amministrazione comunale è andata a rispolverare una convenzione del 1968 con cui si sanciva che per la costruzione del residence era prevista la cessione al municipio a titolo gratuito di strade, piazze e spazi pubblici. Il Comune non ha mai rivendicato questa opzione sino al 2019. Fu sempre il sindaco Monteleone ad avere dato disposizione all’ufficio Fascia costiera di predisporre questa acquisizione gratuita delle aree di urbanizzazione del complesso residenziale.
Secondo uno dei condomini di Marinalonga, che rispose al Comune, l’atto cui si faceva riferimento era “datato”. Per questo motivo inficiato di legittimità. Ecco perché il municipio diede incarico ad un proprio legale per verificare gli atti ed aprire un contenzioso. Un nuovo capitolo di una lunghissima saga, sfociato al Tar, su Marinalonga il cui mare è praticamente “blindato” da una serie di recinzioni.
Gli avvocati Marina Fonti e Vittorio Fiasconaro, che seguono il Comune in questa vertenza, esprimono soddisfazione per l’esito della vicenda cautelare. “Pur consapevoli – sottolineano – che sarà la futura decisione di merito il vero banco di prova della tenuta delle scelte amministrative. Il Comune sta solo cercando di perseguire il pubblico interesse alla libera e piena fruizione del mare. In tal senso si sta indirizzando il nostro operato professionale. Il fine è quello di valorizzare gli atti e i documenti che supportano il diritto dell’ente di inserire la viabilità privata all’interno della rete stradale pubblica, come i risalenti accordi prefiguravano”.
Sono convinti della bontà del loro percorso anche i legali del condomini di Marinalonga. “Faremo sicuramente appello al Cga – evidenzia l’avvocato Massimo Blandi -. Il Tar a nostro avviso è incorso in diversi errori. Il Comune a suo tempo quando emanò il piano particolareggiato non ha inserito Marinalonga tra le aree da poter espropriare. Tutti i diritti sono quindi prescritti, queste ragioni le faremo rivalere davanti al Cga”.