Un nuovo agente di polizia penitenziaria è rimasto ferito per separare due detenuti che stavano litigando nel carcere minorile Malaspina di Palermo. A denunciare quanto successo Paolo La Corte, vice segretario provinciale del sindacato autonomo polizia penitenziaria. “Quando i due detenuti hanno iniziato a litigare, uno dei poliziotti in servizio è immediatamente intervenuto per separarli ma è rimasto contuso ed è attualmente in Ospedale. Sembra davvero inarrestabile la spirale di violenza nell’Ipm di Palermo”, prosegue il sindacalista. “Queste sono situazioni che destabilizzano l’ordine, la sicurezza e la serenità del personale operante. Pertanto, considerato quanto previsto dal protocollo in vigore, si rende indispensabile disporre il trasferimento degli aggressori in altro istituto penitenziario”.
Capece: “Rivedere le politiche di gestione dei detenuti minorenni”
Per Donato Capece, segretario generale del Sappe, “è ora di rivedere completamente le politiche di gestione e di trattamento dei detenuti minorenni, tra i quali vi sono soggetti con profili criminali di rilievo già dai 15/16 anni di età e persino da adulti, fino a 25 anni di età, che continuano ad essere ristretti! La realtà detentiva minorile italiana, come denuncia sistematicamente il Sappe, è più complessa e problematica di quello che si immagina o si rappresenta in fortunate serie Tv”.
Gli episodi di violenza al Malaspina
Pochi giorni fa un altro fatto violento era accaduto all’interno del Malaspina: due detenuti, che erano nel piazzale grande per fruire dell’ora d’aria, hanno iniziato a litigare e due poliziotti, intervenuti per sedare gli animi, sono rimasti contusi e sono stati trasportati in ospedale. Solo grazie al professionale intervento del personale di polizia penitenziaria si è dunque evitato il peggio. Diversi gli episodi di violenza e disordini nel carcere. Nelle scorse settimane un detenuto marocchino, l’ennesimo, ha inghiottito la pila di un telecomando dopo una serie di atteggiamenti aggressivi e provocatori. “Una nottata incandescente, l’ennesima, con buona pace di chi continua a nascondere la realtà dei fatti violenti che accadono periodicamente, mettendo la testa sotto la sabbia”, denunciò il sindacato autonomo polizia penitenziaria.
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