Palermo

I carabinieri e i 160 anni in Sicilia, incontro a palazzo Steri

Sono stati celebrati oggi a Palermo i 160 anni dei carabinieri in Sicilia. La storia è stata ripercorsa  a palazzo Chiaromonte Steri, sede del Rettorato dell’università degli studi di Palermo con un convegno interdisciplinare sul tema “i carabinieri di Sicilia nel processo di formazione dello stato unitario e post unitario”.

Erano presenti Massimo Midiri, rettore dell’università degli studi di Palermo; il generale di brigata Rosario Castello, comandante della legione carabinieri “Sicilia”; Pietro Corrao, coordinatore del corso di laurea magistrale in studi storici, antropologici e geografici; Ignazio Buzzi, ispettore regionale per la Sicilia dell’associazione nazionale carabinieri.

Gli interventi sono stati tenuti da Antonino Giuffrida, su “Il ruolo dell’Arma nella Sicilia al tempo dell’Unità d’Italia”; Maria Santa Distefano, su “La 12^ Legione Palermo dei Carabinieri Reali di Sicilia e il Deposito provvisorio Allievi Carabinieri”; Manlio Corselli, su “L’Arma dei Carabinieri e lo sbarco degli alleati in Sicilia nel luglio 1943”, il Generale Brigata Rosario Castello, su “La presenza dell’Arma sul territorio siciliano e il ruolo del Comandante di Stazione nelle comunità”.

Prima dell’inizio del convegno la Fanfara del 12° Reggimento Carabinieri “Sicilia” ha intonato l’Inno Nazionale.

Al termine, un attore del Teatro Biondo di Palermo ha letto alcuni passi de “Il giorno della civetta” di Leonardo Sciascia.

Il 14 luglio 1860, Giuseppe Garibaldi, circa cinque mesi dopo lo sbarco a Marsala, istituì, con proprio Decreto dittatoriale, il “Corpo dei Carabinieri in Sicilia”, in quanto avvertì la necessità di dare a questa terra, ormai interamente acquisita, una forza di polizia formata da elementi di spiccata onestà e di sicura affidabilità.

A seguito dell’esito positivo del plebiscito del 21 e 25 ottobre 1860, la Sicilia si unì al costituendo Stato unitario e Cavour poté estendere a quest’Isola anche il servizio del Corpo dei Carabinieri Reali Piemontesi.

Così il 25 ottobre fu inviato il Colonnello Giovanni Serpi, che, nel mese di dicembre del 1860, propose la fusione dei due Corpi di Carabinieri.

La sua proposta fu accolta e, conseguentemente, il 29 dicembre 1860, Serpi fu promosso Maggior Generale, ebbe i rinforzi e assunse la carica di Comandante Generale dei Carabinieri Reali di Sicilia.

Il 6 marzo 1861, fu istituita la Legione di Palermo, con competenza, allora come oggi, sull’intera Sicilia.

I Carabinieri hanno sempre dato esempio di rettitudine, di coraggio e filantropia, tanto nelle pubbliche calamità, quanto nel mantenere integro l’ordine pubblico e nel ricondurre la quiete nelle contrade, guadagnandosi la stima e la fiducia della popolazione e delle Autorità.

L’aureo albo dei valorosi annovera, dal 1860 ad oggi, 511 nomi di Carabinieri di ogni ordine e grado caduti in Sicilia, vittime del dovere sino all’estremo sacrificio della vita: 204 vittime del brigantaggio; 172 uccisi per il banditismo (di cui 80 per il bandito Giuliano); 23 assassinati dalla mafia; 65 caduti a causa delle rivolte popolari del 1866/1867 (una per tutte la rivolta del “sette e mezzo” a Palermo, detta così perché durata sette giorni e mezzo dal 16 al 22 settembre 1866, dove rimasero uccisi 42 carabinieri); ed infine, 47 morti per mano della delinquenza comune.

L’Arma in Sicilia, negli anni, ha avvertito la necessità di rimodellare il dispositivo nella sua distribuzione territoriale, al fine di migliorare l’efficienza operativa e dare una risposta più immediata, concreta e qualificata alle mutate e frequenti richieste di sicurezza da parte della popolazione.

Questa straordinaria aderenza al territorio è espressa, oggi, da 413 Stazioni e da 7 Tenenze Carabinieri, presenti nei 390 Comuni dell’Isola.

Alle attività delle Stazioni si affianca in completa sinergia quella degli assetti operativi dei 9 Comandi Provinciali, delle 52 Compagnie, nonché dei reparti specializzati dell’Arma.

Centrale è il ruolo delle Stazioni Carabinieri, imprescindibili presidi di legalità e di prossimità nelle grandi come nelle piccole realtà territoriali, prossimità che si è concretizzata, e si realizza tutti giorni, nella vicinanza ai tutti i cittadini.

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