Un carabiniere prendeva soldi dal boss e per questo è finito in manette all’alba di oggi nell’ambito di una indagine della Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, coordinata dall’aggiunto Paolo Guido.
Sono stati i carabinieri del Ros di Palermo ad arrestare il luogotenente dell’Arma Gianfranco Antonuccio, in servizio al Reparto investigativo della Compagnia di Licata. Il militare è accusato di induzione a consegnare denaro, traffico di monete false e rivelazione di segreto d’ufficio.
Tra gli elementi a carico di Antonuccio ci sono le dichiarazioni dell’avvocato Angela Porcello, ritenuta tra i capi di Cosa nostra agrigentina, finita in manette in una indagine che ha svelato il suo ruolo di intermediario con boss di spicco detenuti.
La donna ha dichiarato ai pm che il carabiniere avrebbe chiesto 1500 euro al suo compagno, il capomafia Giancarlo Buggea, quando questi era ai domiciliari. Antonuccio, incaricato di controllare che Buggea rispettasse le prescrizioni imposte dalla misura, avrebbe in cambio chiuso un occhio sul comportamento del boss.
Il nome del carabiniere ricorre, inoltre, in diverse intercettazioni dalle quali emergono anche suoi rapporti con una organizzazione di trafficanti di droga.
L’ex penalista, oggi pentita, è stata fermata il 2 febbraio dal Ros nell’ambito dell’inchiesta antimafia “Xydi” che ha confermato la leadership di Matteo Messina Denaro in Sicilia e delineato il ruolo del legale di “consiglieri” e cassiera del mandamento di Canicattì (Agrigento) di cui il suo ex compagno Giancarlo Buggea sarebbe stato il punto di riferimento.
La professionista, cancellata dall’ordine degli avvocati dopo l’operazione, avrebbe organizzato summit fra mafiosi nel suo studio articolando, insieme all’ex compagno Giancarlo Buggea, imprenditore già in passato condannato per mafia, strategie e dinamiche di Cosa nostra.