Stop al reddito di cittadinanza, il salario minimo e la sicurezza sui luoghi di lavoro: sono questi alcuni dei temi affrontati dal segretario generale dell’UGL Paolo Capone, intervenuto a Palermo per un evento organizzato dal sindacato. Argomenti di straordinaria attualità in una terra come la Sicilia dove il lavoro manca e in cui, purtroppo, si evidenziano episodi di morti o precariato. Fatto sul quale l’esponente della sigla dei lavoratori auspica un cambio di prospettiva dal Governo nazionale, a cominciare dalla formazione scolastica e passando dall’aumento del potere d’acquisto dei salari, fermi al palo da diversi decenni.

“In Italia 1300 morti l’anno”

Primo tema affrontato da Paolo Capone è quello delle morti bianche sul lavoro. Una strage che continua a mietere vittime anche nell’Isola. “Proprio in questi giorni a Patti, qui in Sicilia, c’è stata una morte raccapricciante. L’Italia viaggia intorno ai 1300 morti l’anno, malgrado una legislazione piuttosto importante sull’argomento che però si basa molto sul documentale e poco sulla formazione“. Un problema la cui soluzione, secondo il sindacalista, va ricercata in un cambio culturale. “Chiediamo che ci sia un addestramento dei dipendenti a gestire situazioni d’emergenza. E’ importante che la sicurezza sul lavoro venga insegnata a scuola. Dagli istituti usciranno futuri imprenditori e lavoratori. Una mossa del genere potrebbe consentire di avere, dopo che entreranno nel ruolo di lavoro, persone che avranno la stessa consapevolezza. Solo così si potrà realizzare quella rivoluzione culturale necessaria ad azzerare i morti sul lavoro”.

No al salario minimo

Altro argomento chiave sul fronte lavorativo è quello del salario minimo. Un tema tornato di recente in auge in seguito alla proposta di un disegno di legge, a firma PD-M5S, per introdurre tale misura di welfare nella legislazione italiana. Una scelta che Capone ritiene sbagliata. “E’ un tema che viene affrontato molto ideologicamente, quasi come una cortina fumogena. Avrà pochi riflessi pratici, anzi potrebbero essere anche pericolosi.  Stabilire un salario minimo per legge vuol dire indurre le piccole-medie imprese ad adeguarsi al minimo salariale, abbandonando i contratti collettivi di lavoro che coprono il 90% dei lavoratori, con importi di base più alti dei 9 euro l’ora previsti dalla proposta di PD e M5S. Starei molto attento”. Al contrario, l’esponente dell’UGL mira ad aumentare il potere d’acquisto degli stipendi dei lavoratori, fermo al palo al suo giudizio da troppo tempo. “Quello che si riscontra sono i salari poveri e mediani, ovvero quella classe media che sta scomparendo sotto l’inflazione e i mancati aumenti di stipendi che non ci sono stati negli ultimi 30 anni. Secondo l’ISTAT, il potere d’acquisto dei nostri salari è diminuito del 2,5%. Paesi nostri vicino come Germania e Francia hanno avuto, nello stesso periodo, aumenti anche del 30%. E’ lì che dobbiamo incidere”.

Reddito di cittadinanza

Elemento al quale si ricollega, a stretto giro di posto, la questione relativa all’abolizione del reddito di cittadinanza. Uno strumento, quello voluto dall’ex esecutivo guidato da Giuseppe Conte, che in Sicilia coinvolge attualmente oltre 200.000 persone. Fatto sul quale Paolo Capone non nasconde le sue preoccupazioni, anche se non ritiene sbagliata la scelta posta in essere dal Governo guidato da Giorgia Meloni. “Si rischia una bomba sociale. L’errore è stato quello di mettere insieme le persone fragili, che non possono superare questo status con il lavoro, e le persone occupabili. Hanno messo insieme due categorie diverse che insieme non stanno. Quelli che erano occupabili non sono stati avviati al lavoro e i fragili non sono stati messi in condizione di non avere abbastanza per sopravvivere. Il Governo ha fatto bene a tagliare il reddito, dando qualcosa in più come copertura a chi prende un salario minimo per motivi sociali e, dall’altra parte, iniziando da settembre di collegamento fra domanda di lavoro e formazione. Fatto che dovrebbe mettere le persone occupabili nelle condizioni di potere trovare il proprio spazio nel mondo del lavoro”.