La capitaneria di porto ha sequestrato 1.800 chili di pesce nel corso dell’operazione Phoenix nella Sicilia Occidentale. I controlli hanno impegnato i militari delle Capitanerie di porto di Palermo, Trapani, Mazara del Vallo, Porto Empedocle e Gela.
Nel corso di 500 controlli effettuati, sono stati riscontrati 45 illeciti amministrativi e 7 illeciti penali, con sanzioni elevate per circa 50.000 euro. 28 i sequestri eseguiti.
Gran parte del pescato, ritenuto idoneo al consumo umano, è stato devoluto in beneficienza ad istituti caritatevoli. Molti dei sequestri sono stati eseguiti contra la pesca del novellame come sardine, alacce ed alici. Pesci di piccolissima taglia, catturati solo attraverso utilizzo di attrezzi da pesca non legali con maglie finissime inferiore a quella consentita. La pesca del novellame crea danni enormi in mare e alterare l’equilibrio di una risorsa naturale.
Questo perché la cattura di pesci così piccoli non permette alle specie di raggiungere l’età adulta e ne blocca dunque il ciclo riproduttivo, andando ad impoverire sempre più la fauna marina ed arrecando danni all’intero ecosistema. Il personale della Guardia Costiera continuerà, nei prossimi giorni, ad effettuare controlli relativi alla conservazione ed alla vendita di prodotti ittici, affinché venga rispettato uno sfruttamento sostenibile delle risorse ittiche ed al contempo garantire la sicurezza del consumatore finale attraverso la rimozione dal mercato di prodotti potenzialmente nocivi per la salute in quanto non rispondenti ai requisiti di legge.
Al fine di tutelare l’ambiente marino, l’invito della Guardia Costiera ai consumatori è quello di evitare l’acquisto di specie ittiche allo stato giovanile, in modo da ridurre la richiesta di mercato e, di conseguenza, l’offerta proposta da commercianti del settore in spregio alla pertinente normativa ed in danno della fauna marina.
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