I devastanti incendi di boschi e macchia mediterranea hanno lasciato un profondo segno nella provincia Palermitana e i primi sindaci si stanno mobilitando per dare un argine al fenomeno che è quasi sempre collegato ad azioni di piromani. Tra i primi ad avere fatto delle contromosse a margine di questa estate di fuoco è il primo cittadino di Capaci, Pietro Puccio, che ha emanato un’ordinanza in cui pone una serie di divieti nelle aree percorse dagli incendi. Capaci è stato sicuramente uno di quei territori che hanno pagato a caro prezzo i roghi di questa estate.
“In occasione degli ultimi incendi che hanno interessato il nostro territorio e che hanno divorato una buona parte della montagna che sovrasta il nostro centro abitato – afferma il sindaco Pietro Puccio -, avevamo preso l’impegno di fare qualcosa per contrastare gli incendi che si verificano nel nostro territorio e che hanno evidentemente origine dolosa. Oggi è stata firmata l’ordinanza sindacale numero 35 con la quale, oltre ad alcune disposizioni di carattere amministrativo interno finalizzate all’istituzione del catasto incendi, sono state intraprese alcune misure con decorrenza immediata”.
Nelle more dell’entrata in vigore del catasto degli incendi sono state decise quattro misure. Anzitutto quella che le zone boscate ed i pascoli percorsi dal fuoco non possono avere una destinazione diversa da quella preesistente all’incendio per almeno quindici anni e tale vincolo va espressamente richiamato in tutti gli atti di compravendita di aree ed immobili. Inoltre su questi stessi terreni è vietata per dieci anni la realizzazione di edifici nonché di strutture e infrastrutture finalizzate ad insediamenti civili ed attività produttive.
Sempre sui terreni percorsi dai roghi è stato introdotto il divieto per dieci anni di pascolo e caccia. Su questi terreni è infine vietata per cinque anni la raccolta dei frutti del sottobosco e di tutti i prodotti del soprassuolo, come, ad esempio asparagi, lumache, verdure, funghi, e altro ancora. Per i trasgressori si applicano i divieti, le prescrizioni e le sanzioni previste dalla legge 353/2000.