Sarà la conferenza dei capigruppo, convocata per martedì prossimo, ad affrontare la questione del rinvio del voto nelle ex Province, già previsto per il prossimo 19 aprile dalla giunta Musumeci ma che molti deputati vogliono slitti ancora tanto che una apposita norma è stata richiesta ed ottenuta dalla maggioranza come merce di scambio per votare il disegno di legge di esercizio provvisorio dopo che la coalizione era stata battuta in aula.
L’apposito ddl che ne è nato è stato bocciato in commissione Affari istituzionali col voto di Pd e M5s. La norma doveva essere incardinata proprio ieri a sala d’Ercole , che ha dovuto prendere atto dello stop in commissione e bloccare le procedure. Si tratta di una nuova battuta d’arresto perla coalizione che sostiene Musumeci anche se su questo tema lo stesso Presidente della Regione non si strapperà le vesti, tutt’altro.
A chiarire senza mezzi termini questa posizione del governo è l’assessore regionale alle Autonomie Locali Bernadette Grasso “Il Governo battuto sulle ex Province? Tutto il contrario – dice – Abbiamo invece accolto positivamente l’esito della votazione di ieri in commissione Affari istituzionali. Non è vero che è stato l’orientamento del Governo regionale ad andare sotto, e anzi è passata la linea che sosteniamo da tempo: tornare alle urne al più presto, cioè il 19 aprile, come stabilito in giunta. Una posizione fortemente sostenuta, peraltro, in commissione e in conferenza dei capigruppo. Intendiamo, infatti, rispettare l’impegno a restituire rappresentatività democratica alle Città metropolitane e ai Liberi consorzi, chiudendo la lunga e difficile stagione dei commissariamenti. Il “no” all’ennesimo rinvio della consultazione, dunque, non può che lasciarci soddisfatti”.
“Possiamo comunque incardinato il ddl ugualmente” ha chiesto, invece, la capigruppo dell’Udc, Eleonaro Lo Curto. ” Il caso politico sarà discusso prima in capigruppo” ha, però, replicato il vice presidente vicario dell’Ars Giovanni Di Mauro.
A spingere per il rinvio del voto di secondo livello nei Liberi consorzi sono stati proprio i capigruppo della maggioranza che hanno portato il tema nei giorni scorsi all’attenzione del governo. Il voto del 19 aprile impedirebbe ai comuni, che andranno a elezioni in primavera come Agrigento ed Enna, di avere i propri rappresentanti nelle ex Province e per questo lo si vuole rinviare a un momento successivo all’insediamento dei nuovi sindaci e dei nuovo consigli dopo le amministrative.
“Per le ex Province, che si voti ad aprile cambia davvero poco – dice un altro Udc, il batsian contrario eternoVincenzo Figuccia -. Servirebbe comunque ripristinare l’elezione diretta. Con Crocetta si è aperto un periodo buio che riguarda non solo le ex Province oggi Liberi Consorzi ma tutti quei servizi e quelle funzioni che riguardano gli Enti di area vasta. Scuole, strade assistenza ai disabili, tutte realtà che non vengono più attenzionate e che oggi sono allo sbando. Basta fare una passeggiata per le aree interne di ciascuna delle nove province per rendersi conto come ormai tutte le strade provinciali si trovano in una condizione disastrosa impedendo a cittadini, operatori del settore agroalimentare e commerciale di poter svolgere serenamente le loro attività. Ecco la mia proposta: attiviamo un confronto con Roma”.
La legge Delrio fu un errore e Crocetta contribuì a perfezionare quel mostro a tre teste. Assumiamoci – conclude Figuccia – le responsabilità delle nostre specificità statutarie e votiamo prima possibile con elezione diretta sia dei presidenti dei Liberi Consorzi sia dei presidenti delle tre aree metropolitane ed eleggiamo con essi anche i consigli provinciali che diventerebbero veri baluardi di partecipazione e rappresentatività”.
Per il Pd invece “È corretto che il 19 aprile sindaci e consiglieri comunali eleggano gli organi di secondo livello di Liberi Consorzi e Città Metropolitane, per garantire piena funzionalità ai nuovi enti che sostituiscono le ex Province, mantenendo le loro funzioni” dice Giuseppe Lupo, capogruppo del partito all’Ars.
“Ci aspettiamo – aggiunge Lupo – che il governo Musumeci preveda, nel prossimo bilancio regionale, risorse sufficienti per i servizi che gli enti di area vasta sono chiamati a svolgere per la comunità”.
“La maggioranza, che è stata battuta in commissione Affari istituzionali e che è tuttora divisa fra chi vuole elezioni ad aprile e chi invece vuole il rinvio, la smetta di litigare: adesso – conclude Lupo – la parola passi ai sindaci ed ai consiglieri comunali”.
(nella foto un vertice a Palazzo d’Orleans sulla critica situazione delle ex Province)
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