Il caos elezioni amministrative finisce nelle aule di giustizia. La Procura di Palermo verso l’apertura di una inchiesta sul voto negato.

Il Comune di Palermo: “Carte inviate alla Procura”

Una nota dell’amministrazione comunale delle 10:38 informa che “in relazione alla situazione determinata dalla rinuncia da parte di soggetti nominati a svolgere la funzione di presidenti del seggio, mentre si sta cercando di ovviare alle conseguenze di questo irresponsabile comportamento, l’amministrazione comunale sta inviando gli atti alla Procura della Repubblica per ogni azione di competenza finalizzata all’accertamento di responsabilità di natura penale”.

La Procura valuta le ipotesi di reato

La procura valuterà, dunque, le segnalazioni che sono state inviate dal Comune sul caos seggi determinato dalla decisione di decine di presidenti di di dare forfait. I reati che potrebbero prospettarsi vanno dall’interruzione di pubblico servizio, al rifiuto di atti d’ufficio. Sono diversi i seggi rimasti chiusi nei quali gli elettori non hanno potuto votare ancora. Gli inquirenti dovranno accertare se la decisione di non presentarsi presa da alcuni presidenti, che dopo la nomina assumono la qualifica di pubblico ufficiale, sia stata adeguatamente motivata e i termini entro i quali l’abbiano comunicata. Sul caos seggi indagherà il pool di pm coordinato dall’aggiunto Sergio Demontis.

Possibili anche altre ipotesi

Ma è possibile che l’inchiesta configuri anche altri reati a carico di soggetti, pubblii e privati, diversi dai presidenti di seggio che hanno rinunciato. L’inchiesta potrebbe riguardare anche l’organizzazione elettorale, la coincidenza con la partita di calcio, eventuali agenti esterni.

Esposto anche da Fratelli d’Italia

“Guarda caso, quando tutti i sondaggi davano il professore Lagalla vincente al primo turno, l’amministrazione uscente di sinistra, non è riuscita a garantire il regolare svolgimento delle operazioni di voto. Per dieci giorni il comune di Palermo non è stato in grado di gestire un attacco hacker che ha rallentato le operazioni prodromiche all’appuntamento elettorale. Ho personalmente sollecitato il Viminale per il tramite del Prefetto ad intervenire” dice Carolina Varchi di Fratelli d’Italia.

“Faremo un esposto alla Procura della Repubblica perché è vergognoso che il comune di Palermo non abbia garantito lo svolgimento delle operazioni di voto. Intervenga il Viminale, la situazione è gravissima, ai limiti della sovversione, a 4 ore dall’avvio delle operazioni di voto ancora decine di sezioni chiuse”.

Il caos è iniziato ieri pomeriggio

Il caos è cominciato ieri pomeriggio, quando in molte sezioni dislocate all’interno delle scuole non si sono potuti insediare regolarmente i seggi per mancanza di presidenti. Le prime avvisaglie sul forfait si erano avute già venerdì con il Comune di Palermo che aveva fatto appello agli ordini professionali di avvocati e dottori commercialisti per reperire professionisti da impiegare come presidenti: tutti mobilitati a partire dalla prefettura, ma le adesioni dell’ultimo minuto non sono state sufficienti a colmare in tempo il vuoto che si è determinato.

Normalità solo intorno alle 13

Solo sei ore dopo l’avvio delle operazioni di voti sembra essersi raggiunta la normalità.  “I seggi non costituiti a Palermo per la rinuncia dei presidenti – e che non sono stati sostituiti – sono stati accorpati alle sezioni già operanti dove è in corso la votazione” fanno sapere con una nota/disposizione del Viminale, a firma del capo Dipartimento.

 

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