A Palermo oggi si dovrebbe votare per rinnovare le cariche politiche ed amministrative del capoluogo siciliano. Seggi aperti, almeno sulla carta, dalle 7 alle 23. Poi, domani, ci sarà lo spoglio a partire dalle ore 14:00. Ma il condizionale è d’obbligo visto che, in diverse sezioni della città, mancano gli scrutatori e i presidenti di seggio. Personale senza il quale non si può nemmeno insediare il comitato elettorale, cosa che impedisce letteralmente ai cittadini di votare. Sono tante le segnalazioni di persone che, di fronte alla sezione chiusa, hanno girato i tacchi e sono tornate a casa. Il Comune sta provando a rimediare in corsa, insieme agli uffici e agli ordini professionali, ma le criticità rimangono.
Sono una cinquantina a Palermo le sezioni elettorali dove mancano ancora i presidenti per insediare il seggio, con gli scrutatori in attesa. “Abbiamo lavorato tutta la notte per reperire presidenti. Attualmente circa 50 seggi non sono ancora aperti ma stiamo notificando altrettante nomine” dice all’ANSA Antonio Le Donne, segretario generale del comune di Palermo.
Disagi che vengono evidenziati da ogni parte del capoluogo siciliano: dal Villaggio Ruffini allo Zen, passando per il quartiere Noce e Borgovecchio. Una situazione di caos nella quale gli scrutatori, in alcuni casi, hanno aspettato davanti alle scuole assegnate fino a notte inoltrata, senza però poter costituire il seggio. Fatto raccontato da Santina Pecoraro, scrutratrice della sezione 126 alla scuola Giacomo Serpotta di Borgovecchio. Fino alle 7.45, il seggio non era aperto.
“Noi cinque scrutatori ordinari siamo rimasti qui fino all’una di notte in attesa del presidente di seggio – racconta – . Nessuno ci ha saputo dire nulla. Abbiamo chiamato le forze dell’ordine e gli uffici comunali: ci rispondono che stanno provvedendo alla nomina. Ma sono le 8 e ancora siamo qua. Tra l’altro io presiedo il seggio speciale relativo al carcere Ucciardone. Ad ora, non posso fare votare i detenuti perchè il seggio ordinario dove faccio la scrutratrice non è costituito. Intanto però, la gente viene qui, trova il seggio chiuso e se ne torna a casa”.
Disagi già segnalati nella giornata di sabato 11 giugno. Dalla Prefettura hanno risposto che stavano lavorando per risolvere il problema. Intanto però, il tempo scorre. Due i motivi che potrebbero aver sfiduciato i nominati: da un lato il compenso (che si aggira intorno ai 150 euro per le elezioni amministrative, a cui va aggiunta la quota referendaria), dall’altro il contemporaneo appuntamento di domani sera che vedrà protagonista il Palermo calcio, impegnato nella sfida per la Serie B contro il Padova
Sono circa cento i presidenti di seggio che hanno dato forfait alla vigilia del voto per le amministrative a Palermo. Molti senza dare alcun preavviso. Fatto che ha fatto partire immediatamente un dialogo fitto fra gli uffici di piazza Giulio Cesare e la Prefettura. Metà sembra siano stati sostituiti ma ancora restano problemi e disagi
“Stiamo cercando i sostituti dei presidenti dappertutto – ha riferito ieri all’Ansa la responsabile elettorale del Comune Alessandra Autore -. Avevamo già allertato gli Ordini degli avvocati e dei commercialisti non appena abbiamo saputo che c’erano dei vuoti. Hanno segnalato una serie di nominativi”. Un processo rallentato dalle formalità, visto che della nomina ufficiale se ne deve occupare la Corte d’Appello. Per quanto riguarda le schede elettorali, la dirigente comunale rassicura: “Abbiamo svuotato i magazzini, per cui tutte le schede sono state consegnate nelle sezioni”.