E’ caos elezioni a Palermo per la mancanza di presidenti e scrutatori di seggio.
A quattro ore dall’apertura ufficiale – fissata alle 7 del mattino con possibilità di voto fino alle 23 – sarebbero ancora numerose le sezioni, secondo quanto apprende l’ANSA da una serie di segnalazioni, in cui manca il presidente per avviare le operazioni di conta, validazione e firma delle schede elettorali e, dunque, aprire al voto degli elettori. Numerosi gli elettori che si sono presentati ai seggi e non hanno potuto esercitare il diritto di voto.
Alle 11:10 del mattino, diverse le sezioni senza presidente in quartieri popolari come Borgo Vecchio e Borgo Nuovo. Nella sezione 387 della borgata di Sferracavallo il presidente è stato nominato e il seggio sta aprendo così come nella sezione 196 di Cruillas. In tanti segnalano la mancanza del presidente nelle sezioni 114, 67, 384, 37 della scuola Valverde, 85, 67, 136 nel quartiere Zen 2, così come nella scuola elementare Ettore Arculeo, nel quartiere Zisa, dove alcune sezioni sarebbero ancora chiuse. Nella scuola Bragaglia su 5 sezioni solo una avrebbe aperto i battenti agli elettori. Difficoltà anche nelle sezioni 236 e nella scuola Giorgio La Pira, così come nella scuola Bentivegna dove la la sezione 411 e nella 222 del plesso Marvuglia nella zona di via don Orione. Ovviamente man mano che si reperiscono i presidenti di seggio, il presidente della Corte d’appello li nomina e si insediano nelle sezioni assegnate.
I candidati a sindaco e gli esponenti politici sono preoccupati per quanto sta accadendo a Palermo. E sono in molti a chiedere che si dia la possibilità ai palermitani di votare anche domani.
“Serve un provvedimento immediato del Ministero dell’Interno che consenta di prorogare il voto fino a domani a Palermo. La rinuncia di tantissimi presidenti di seggio e l’assoluta impreparazione del Comune di Palermo sono un fatto gravissimo. Ci sarà tempo per le autorità competenti per accertare le responsabilità ma nell’immediato sarebbe una vergogna se migliaia di palermitani non potessero esprimere il proprio voto. Il possibile caos nei seggi elettorali era stato paventato e denunciato da giorni, questa sia l’ultimissima e triste pagina di un’esperienza fallimentare, ora consentiamo alla democrazia di essere esercitata dal popolo: le operazioni di voto siano prorogate almeno fino domani alle ore 15.” Lo afferma Nino Minardo, segretario regionale Lega Sicilia.
Il commissario regionale della DC Nuova, Totò Cuffaro dice: “Oggi stiamo assistendo all’ultimo scellerato atto dell’Amministrazione Orlando. Per la prima volta nella storia, a Palermo, si stanno mandando a casa tanti elettori pronti ad esprimere il proprio voto. Chiediamo al prefetto che i seggi rimangano aperti anche nella giornata di lunedì mattina per consentire a quante più persone di espletare il proprio voto e garantire così il rispetto di tale dovere e di tale diritto”.
Sulla vicenda interviene anche Giusto Catania, candidato al consiglio comunale di Sinistra Civica Ecologista: “Ci sono decine di seggi non costituiti a tre ore dall’apertura, è una situazione grave, che mette a repentaglio l’esercizio del diritto di voto. Sarebbe bastato un briciolo di conoscenza della città per impedire il caos. Dieci giorni fa avevo sollecitato un intervento del Prefetto per valutare la possibilità di chiedere l’anticipo della partita di calcio tra Palermo e Padova, proprio al fine di evitare sovrapposizioni con le elezioni amministrative. E’ a rischio la tenuta democratica della città. Il Ministero dell’Interno si assuma la responsabilità di questo errore. Bisogna immediatamente porre rimedio alla situazione. Occorre indire una sessione elettorale suppletiva per i seggi che alle ore 10.00 non si sono ancora costituiti, costringendo centinaia di elettori a tornare a casa senza avere espresso il voto. Solo per i seggi non costituiti si voti domenica prossima”.
“A Palermo si sta impedendo il libero esercizio del diritto al voto costituzionalmente garantito.
Decine di sezioni non riescono ad aprire agli elettori per mancanza di presidenti o per ritardo nella consegna del materiale elettorale. Tutto ciò era davvero imprevedibile? È mai possibile che non ci sia stato e non c’è un intervento immediato degli organi preposti per consentire ai cittadini di votare, magari accorpando le sezioni? Questa è la nostra democrazia popolare?
Ogni passo necessario per fare chiarezza su questa ennesima triste pagina palermitana verrà fatto senza limitazione di sorta. Il voto di oggi, compreso il referendum, viene di fatto alterato anche qual ora si provvedesse ad iniziare in ritardo visto che molti elettori hanno avuto conferma delle proprie delusioni e certamente non ritorneranno al seggio. Senza dimenticare i criteri di scelta operati nel limitare ad un giorno la votazione in una domenica di feste familiari, mare e la finale del Palermo calcio.
Davvero non si poteva evitare e fare in modo di rispettare il diritto al voto? Il danno di immagine ed economico è certamente rilevante per tutti dopo la chiara lesione del già citato diritto al voto. Il presidente Mattarella, la ministra Lamorgese, il prefetto non possono stare inerti e devono intervenire subito per ripristinare la legalità a Palermo”. Lo afferma Vincenzo Figuccia, deputato regionale di Prima l’Italia.
“Molti palermitani sono stati rimandati indietro e non hanno potuto votare. Abbiamo già avvisato il Governo di quanto sta avvenendo che sta vigilando sulla costituzione di tutti i seggi, che man mano stanno aprendo. Sappiamo che è una situazione ingiustificabile e inaccettabile. Proprio per questo dobbiamo essere ancora di più ad andare a votare. Dobbiamo andarci tutti noi e dobbiamo convincere anche chi non voleva farlo: la democrazia popolare è più forte di qualsiasi cosa”. Lo scrive in una nota l’ufficio stampa del candidato sindaco Fabrizio Ferrandelli.