Dipartimento lavoro nel caos. Pratiche sparpagliare sui tavoli, fascicoli che non si trovano e un generale caos organizzativo. E’ la condizione del Dipartimento regionale del lavoro dell’assessore al Welfare della Regione siciliana raccontata dagli utenti, dai frequentatori, dai sindacati.
Una situazione, quella derivante dal caos del Dipartimento lavoro, che viene scaricata sui lavoratori e soprattutto sui precari ex Pip che più di altri pagano lo scotto di questa situazione. Il loro stipendio di novembre (meglio sarebbe chiamarlo sussidio anche se frutto di lavoro) è in ritardo e ancora una volta, nell’ultimo pagamento, dagli uffici hanno ‘dimenticato’ gli assegni familiari. Fra i precari ex Pip c’è addirittura chi attende queste somme da sei mesi, ovvero da giugno 2021. Sempre da giungo 2021 non ci sono più i cedolini del sussidio nonostante l’impegno dell’amministrazione a produrli e consegnarli.
Non è soltanto una questione organizzativa a generare il caso nel Dipartimento lavoro. Di fatto manca il personale. Quello disponibile non è sufficiente a curare le pratiche e ciò aumenta il caos gestionale che rende la situazione complessa.
“Tutto questo è inaccettabile – dice a BlogSicilia Mimma Calabrò, segretario generale Fisascat Cisl Sicilia – lo abbiamo denunciato diverse volte e sempre abbiamo ottenuto rassicurazioni dalla burocrazia regionale che poi si sono dimostrate solo parole al vento. Adesso basta!”
Il sindacato, dunque, chiede la testa del dirigente generale Gaetano Sciacca “Nulla da dire sulla persona – continua Mimma Calabrò – ma le difficoltà e le inefficienze della Regione non possono essere scaricate su lavoratori già costretti a sopravvivere con 830 euro lorde al mese. A questi lavoratori viene, poi, anche praticata una serie di trattenute ancora incomprensibili proprio per effetto della mancanza dei cedolini”.
“Il caos – continua la sindacalista – ha poi generato la ‘dimenticanza’ degli assegni familiari. Insomma piove sul bagnato. E in tutto questo sembra impossibile riuscire a dialogare con il dirigente generale”
“Il Direttore Sciacca risolva subito o si dimetta. Se non è in grado di garantire l’efficienza minima degli uffici dai quali dipende la vita di tante persone, l’unico gesto che può compiere, anche per mandare un segnale forte, è quello delle dimissioni”. Un passaggio forte, una provocazione nella speranza di dare una scossa ad una situazione che sembra incancrenirsi drammaticamente