Nessun accordo all’orizzonte per la città di Catania. Il centrodestra non trova la quadra su chi schierare nella città etnea né a Roma né a Palermo. In attesa del vertice di maggioranza che dovrebbe sciogliere la riserva oggi pomeriggio il clima si fa sempre più teso.
La Lega non cede
La Lega non ha nessuna intenzione di fare un passo indietro. Il nome in campo è quello di Valeria Sudano. Anche Salvini lo ha confermato ai suoi colonnelli siciliani. La posizione leghista è chiara: il candidato è forte e riconoscibile e il partito di Salvini ha fatto passi indietro in diverse altre città. Ora per Catania spetta alla Lega esprimere il candidato
La Dc Nuova di Cuffaro
A fianco di Valeria Sudano potrebbe scendere la Dc Nuova di Totò Cuffaro che già nei giorni scorsi ha detto che, se non ci sarà unità, è pronta a esprimere un proprio candidato. Ma la scelta potrebbe essere proprio quella di sposare la Sudano
Le tensioni dentro Fratelli d’Italia
Intanto cresce la tensione anche dentro Fratelli d’Italia. “Non ci sono diktat anti Razza” hanno detto chiaramente gli alleati nei giorni scorsi e questo ha fatto emergere come in realtà i distinguo siano interni alle correnti meloniane. Crescono le quotazioni di Parisi e ricompare il nome di Raffaele Stancanelli ma il vero candidato finale potrebbe essere Manlio Messina anche se lui non ne avrebbe voglia
Il silenzio degli autonomisti
In questo clima sorprende il silenzio degli autonomisti di Raffaele Lombardo. nei giorni scorsi è stato il rappresentante MpA al tavolo, Fabio Mancuso, a rilanciare dichiarazioni che hanno sollevato più di un vespaio. ora fanno silenzio, ben consci che è il momento della resa dei conti. sono stati i primi a invitare la Sudano a ritirarsi e sono pronti a schierarsi con Razza. Così come Cuffaro, l’eventuale assenza di un accordo, potrebbe convincere Lombardo a scendere in campo con un proprio candidato se non lui in persona.
L’incertezza del tavolo
In questo clima c’è il rischio che al tavolo di coalizione oggi manchi qualcuno. La Lega non intende sedersi se non avrà prima un quadro chiaro sul quale andare a discutere a iniziare dal nome proposto da Fratelli d’Italia. La questione per i salviniani è dirimente.
E Forza Italia sta nel mezzo di queste tensioni. Il commissario Marcello caruso ha il preciso mandato di evitare a tutti i costi la spaccatura. una cosa che vuole fortemente anche il Presidente Schifani. Ma il compito è arduo
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