Continua la polemica sul canile di Palermo. Dopo il caos che si è generato in seguito alla decisione di trasferire una trentina di cani a Caserta, il caso adesso rischia di arrivare sui tavoli dei Pm della Procura di Palermo.
Nella giornata di ieri alcuni furgoni avrebbero dovuto trasportare i cani dalla struttura palermitana verso la Campania. Dopo aver ricevuto la notizia un folto gruppo di animalisti ha alzato le barricate in via Tiro a Segno, opponendosi al trasferimento degli animali. Sul posto sono arrivate diverse squadre di guardie zoofile e numerose associazioni animaliste ed è dovuta intervenire la Digos.
Dopo una giornata di trattative gli animalisti sono riusciti ad ottenere la sospensione parziale dello spostamento a Caserta per delle irregolarità riscontrate dalle guardie zoofile nei mezzi di trasporto. Trasferimenti che mesi fa avevano già fatto storcere il naso anche alla LAV, la quale aveva addirittura richiesto al Comune di Palermo di ritirare il bando. La questione resta spinosa e il Movimento Stelle di Palermo annuncia un esposto in Procura.
“Insieme al portavoce all’Ars Salvatore Siragusa – dichiara il consigliere comunale pentastellato Antonino Randazzo – il Movimento 5 Stelle procederà a trasmettere un esposto in Procura su una vicenda che continua a non convincere né noi, né i tanti animalisti e volontari che sono giunti in soccorso. Questo è il risultato di una politica disastrosa e scellerata del Comune di Palermo”.
I cinquestelle chiedono a Orlando di bloccare i trasferimenti dei cani e di avviare un tavolo di confronto con associazioni animaliste e cittadini che hanno a cuore il benessere degli animali. “Vanno individuate politiche vere di lotta al randagismo, di incentivi alle adozioni – dice Randazzo -, va necessariamente valutata la realizzazione di un nuovo rifugio comunale a norma”.
Di “sterile polemica politica priva di qualsiasi fondamento” ha parlato l’assessore Leopoldo Piampiano: “Costringere i cani a rimanere in locali sovraffollati come sono quelli dell’ex mattatoio – ha detto l’assessore – serve solo a prolungarne la sofferenza. Un fatto inaccettabile soprattutto se determinato unicamente dalla polemica politica fatta sulla pelle degli animali”.
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