Scatta l’adeguamento Istat per i beneficiari del reddito minimo di inserimento impegnati nei cantieri di servizio della Regione Siciliana. Si tratta in media di 640 euro, che ogni singolo percettore riceverà per l’anno 2023. L’assessorato regionale della Famiglia, delle politiche sociali e del lavoro ha provveduto a liquidare complessivamente 544.773 euro ai 35 Comuni siciliani destinatari della sperimentazione della misura.

Albano, “Rivalutazione dovuta”

“Gli uffici – dichiara l’assessore Nuccia Albano – hanno provveduto ad erogare le somme spettanti. Anche i soggetti utilizzati nei cantieri di servizio, così come avvenuto per altre categorie di lavoratori, potranno godere dell’allineamento Istat. Una rivalutazione dovuta che abbiamo ritenuto dovesse essere erogata anche a loro”.

Ecco i Comuni siciliani che riceveranno le somme

I Comuni che riceveranno le somme sono: Acquaviva, Agira, Aidone, Assoro, Barrafranca, Bompensiere, Calascibetta, Caltanissetta, Campofranco, Catenanuova, Centuripe, Cerami, Delia, Enna, Gagliano Castelferrato, Gela, Leonforte, Marianopoli, Milena, Montedoro, Mussomeli, Nicosia, Nissoria, Piazza Armerina, Pietraperzia, Regalbuto, San Cataldo, Santa Caterina Villarmosa, Serradifalco, Sommatino, Sperlinga, Sutera, Troina, Valguarnera Caropepe, Villarosa.

Protesta dei percettori del reddito a Palermo, in pochi davanti a sede Inps

Il canto del cigno dei percettori del reddito di cittadinanza. Fra qualche giorno, la misura di welfare introdotta dall’ex Governo Conte cesserà di esistere. A fargli posto, così come voluto dall’attuale esecutivo guidato da Giorgia Meloni, il cosiddetto reddito d’inclusione. Proposta normativa in attesa di ricevere il relativo decreto attuativo. Un atto che, secondo le ultime previsioni, dovrebbe essere pubblicato il prossimo 18 dicembre. Una data ritenuta troppo in là nel tempo dai percettori del reddito di cittadinanza che oggi, a Palermo, hanno scioperato davanti ai cancelli della sede dell’INPS posta in via Laurana.

Un sit-in al quale hanno partecipato poche persone. Circa una ventina i manifestanti, molti dei quali appartenenti a collettivi studenteschi. Una delegazione, guidata dagli esponenti dell’associazione “Basta Volerlo”, è stata ricevuta da alcuni dirigenti dell’Inps, i quali hanno spiegato lo stato dell’arte sull’assegno d’inclusione.

“Abbiamo sollevato alcune criticità perché la data del 18 ci sembra assurda visto che la percezione del sussidio inizierà il mese successivo rispetto alla data di presentazione della domanda – sottolineano Davide Grasso e Tony Guarino -. Di fatto i percettori avranno solo 8 giorni di tempo per poter presentare la richiesta, considerando che nei giorni festivi i Caf e i Patronati saranno chiusi. La risposta ai nostri legittimi dubbi è stata questa: “Non è detto che il decreto attuativo, non preveda che chi presenti le domande a gennaio, non abbia il sussidio anche per il mese di gennaio”. Ciò sarebbe una cosa più che giusta”.

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