Si è conclusa la prima delle due assemblee unitarie al Cantiere Navale per la valutazione dell’ipotesi di accordo dell’integrativo di Fincantieri. L’accordo sarà sottoposto a referendum con voto segreto in tutti i cantieri italiani. La discussione è iniziata con la valutazione del percorso che ha portato alla firma dell’integrativo, dopo 18 mesi di trattativa, e dei contenuti siglati lo scorso 24 giugno. Si prosegue nel pomeriggio.
Il clima provocato dall’azienda in questi giorni ha fatto emergere l’esasperazione dei lavoratori del Cantiere di Palermo, che hanno vissuto in questi mesi in cassa integrazione (non firmata dalla Fiom), attraversando un periodo contrassegnato da continue vessazioni da parte dell’azienda che, anzi, ha operato in queste ultime settimane per portare i livelli di sopportazione al punto di rottura. Fino a venerdì scorso l’azienda ha continuato a consegnare parecchie lettere di contestazione “ingiustificate”, riconducibili, spiega la Fiom, a “modifiche organizzative mai discusse e concordate con le Rsu e con le organizzazioni sindacali”. L’acceso dibattito ha portato Fim e Uilm a rinunciare al loro intervento, abbandonando l’assemblea.
“L’atteggiamento di Fincantieri – dichiarano la segreteria Fiom Cgil di Palermo e le Rsu Fiom Cgil di Fincantieri – dimostra che questa azienda, nonostante la firma di dell’accordo integrativo, nel cantiere di Palermo intende continuare a portare avanti una gestione del rapporto sindacale e con i lavoratori improntato sulle continue provocazioni che, inevitabilmente, trovano nei momenti collettivi occasioni di sfogo e di discussione anche accesa. Ci auguriamo che l’abbandono dell’assemblea da parte di Fim e Uilm, che ha contribuito ad accendere gli animi, non sia motivo per non partecipare all’assemblea del pomeriggio, e per non gestire in modo unitario il referendum”.