La Sicilia presenterà una candidatura unitaria al ministero dell’Ambiente per un porto nel quale realizzare il cantiere per la produzione e l’assemblaggio di piattaforme galleggianti per l’energia eolica in mare. Questo il tema di una riunione di coordinamento che si è tenuta questa mattina a Palazzo d’Orléans a Palermo tra il presidente della Regione Renato Schifani e i rappresentanti delle autorità portuali siciliane.
Il ministero dell’Ambiente, come previsto dall’articolo 8 della legge 11/2024, emanerà un avviso per selezionare, in almeno due porti del Sud, aree da destinare alla realizzazione di infrastrutture idonee a questo scopo e la Sicilia sta valutando di indicare, in maniera congiunta con le autorità, il porto di Augusta. L’obiettivo del governo nazionale è quello di creare un polo strategico del settore e la Regione Siciliana avanzerà la propria candidatura.
Per le autorità portuali erano presenti all’incontro Flora Albano ed Enrico Petralia, project manager e direttore tecnico di Palermo; Domenico Latella, segretario generale di Messina e Francesco Di Sarcina, presidente dell’Autorità di sistema portuale di Sicilia orientale Augusta – Catania.
“Salutiamo con favore il parere positivo espresso dal Ministero della Cultura sull’impianto eolico offshore galleggiante da 250 MW a largo delle Isole Egadi, sperando che questo segni un cambio di passo nei confronti dell’accettabilità degli impianti a fonti rinnovabili e dell’evoluzione culturale che deve accompagnare i “paesaggi rinnovabili’”. Lo dice Tommaso Castronovo presidente di Legambiente Sicilia.
Ed inoltre. “Al momento il primo e unico impianto eolico entrato in esercizio in tutto il mar Mediterraneo è a Taranto e ha dovuto attendere ben 14 anni per l’autorizzazione, dunque l’auspicio è che questo in Sicilia non resti un caso isolato”.
Se l’Italia vuole raggiungere gli obiettivi europei del “REPowerEU” di riduzione di gas climalteranti dovrà realizzare entro il 2030 ben 85 GW di potenza da nuovi impianti a fonti rinnovabili e il 30% di questo obiettivo – pari a 25 GW – dovrà provenire dall’eolico, tra onshore e offshore.
“A largo delle coste siciliane sono più di 20 i progetti di eolico offshore presentati per circa 19 GW di potenza, il che dimostra – sottolinea Anita Astuto, Responsabile Energia e vicepresidente di Legambiente Sicilia – le potenzialità della nostra regione che deve essere un hub delle rinnovabili. Bisogna abbandonare l’idea della Sicilia come hub energetico, al centro di una strategia perdente e anacronistica, che la vede collettore dell’approvvigionamento di gas dai Paesi del Nord Africa, con investimenti su gasdotti e rigassificatori, e persino con nuove estrazioni di idrocarburi a largo di Licata perché condanna l’economia siciliana a rimanere legata alle fossili, perdendo totalmente la sfida climatica e sociale anziché cogliere le opportunità di innovazione, riduzione dei costi energetici e industrializzazione”.