Tra gli animalisti palermitani si parla ormai di deportazione. E le immagini che provengono dal canile municipale di Caserta sanno davvero di lager. Nelle gabbie, infatti, si trovano i cani che sono stati trasferiti dal  capoluogo siciliano dopo un bando.

“LO SCANDALO DELLE DEPORTAZIONI DEI CANI NEI CANILI PRIVATI”

In una nota le associazioni Ugda, Oipa Palermo, Caa Sicilia, Lida Palermo, Ada, Lo Scodinzolo, Uada Palermo, Associazione Comitati Civici, Associazione Nati Liberi Odv di Caserta hanno sintetizzato la vicenda.

«Due anni fa il Comune di Palermo, attraverso un bando di gara al ribasso formulato dall’allora dirigente Gabriele Marchese, apriva le porte alla deportazione di un elevato numero di cani trasportati come sacchi di patate dal Comune di Palermo fino a quello di Caserta, per la considerevole cifra di quasi 400mila euro. Un bando che offriva i cani al migliore offerente, ovvero a chi proponeva la cifra più bassa per il mantenimento e la cura dei cani per soli 6 mesi, oltre i quali la metà di questi vengono volturati d’ufficio all’appaltatore».

E ancora: «Nonostante la forte opposizione messa in atto dalle Associazioni presenti nel territorio di Palermo, l’Amministrazione comunale, attraverso l’allora dirigente Avv. Fiorino, aveva dato esecuzione al bando stipulando il successivo contratto. Ad oggi, sono circa 250 i cani finiti a Caserta. Fra questi, animali anziani, fobici e di indole “problematica”, dunque difficilmente adottabili».

«Mostriamo in questi video – continua la nota  le condizioni penose dei cani trovati presso il rifugio associato di cui si serve il vincitore del bando, dott. Ferrara Giovanni, titolare del Dog’s town. Il bando, inoltre, prevede che l’aggiudicatario possa servirsi di altri “contenitori” dove scaricare i cani, sulla scia di altre probabili gare a ribasso, a cui partecipa il dott. G. Ferrara».

«A nostro avviso – attaccano gli animalisti – si sta consumando un vergognoso traffico di animali. Con la presente, Chiediamo che la Procura di Caserta proceda immediatamente alle dovute verifiche, e, ove sussistano le condizioni, al sequestro delle strutture di Caserta e Pontelatone, destinatarie, direttamente e indirettamente, dei “nostri animali” ma anche di denaro pubblico».

 

«Chiediamo, altresì, che il Comune di Palermo provveda immediatamente alla sospensione del bando con la conseguente cessazione delle partenze dei cani da Palermo. Chiederemo, mediante denuncia in Procura, l’intervento della Stessa affinchè il Comune, il Sindaco, le Asp e i dirigenti firmatari di bandi e contratti palesemente ‘svendicani’, vengano processati per maltrattamento animale e danno erariale», conclude la nota.

FABRIZIO FERRANDELLI A CASERTA

A Caserta si è presentato anche Fabrizio Ferrandelli, consigliere comunale, che sulla propria pagina Facebook ha condiviso vari video del ‘blitz’, insieme alle referenti delle associazioni animaliste palermitane Ilenia Rimi e Giusy Caldo.

Ferrandelli, in uno dei contenuti pubblicati, ha scritto: «oggi (martedì 13 ottobre, n.d.r.), accompagnato da Ilenia Rimi e Giusy Caldo, ho ispezionato a sorpresa il canile di Pontelantone. Il Comune di Palermo ha spedito lì circa 200 cani di propria proprietà al costo 3,5 euro giornaliere a cane. Abbiamo lottato per altre soluzioni, ma abbiamo subìto il volere del sindaco Leoluca Orlando.  Adesso pretendiamo chiarezza sulla cura dei nostri amici a quattro zampe e sul rispetto del bando. Ogni giorno sono circa 1.000 euro dei palermitani che inviamo in Campania.  Non mi rassegno ad altre soluzioni. Continuerò a difendere i diritti degli animali».

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