Dopo la strage di cani di Sciacca non si ferma il fenomeno dei bocconi avvelenagti lasciati in strada per gli animali randagi nell’agrigentino. Una cinquantina di esce sono state trovate a Licata dove gli animalisti hanno salvato dall’avvelenamento almeno due cani. Il fenomeno continua ad allargarsi nella Sicilia centrale.
Non c’e’ pace per gli animali in Sicilia dove continua l’ondata di orrore. A Rosolini (Siracusa) quattro cani randagi sono stati trovati impiccati. Altri avvelenamenti invece si sono verificati a Paterno’, in provincia di Catania, dove hanno perso la vita alcuni cani di proprieta’.
Solo gli ultimi avvenimenti che si vanno ad aggiungere ai tanti altri che in passato hanno martoriato questa regione.
“Purtroppo queste storie sono all’ordine del giorno in Sicilia e sono il sintomo di una societa’ senza empatia e senza
rispetto”, commenta Piera Rosati – Presidente Lndc Animal Protection, “sicuramente ci sono anche tanti volontari che si
prodigano e fanno il possibile per aiutare gli animali randagi ma, nella maggior parte dei casi, non hanno l’adeguato supporto delle istituzioni. E’ necessario un impegno concreto da parte dell’amministrazione regionale e delle amministrazioni locali per contenere il fenomeno del randagismo che da sempre rappresenta un’emergenza in queste zone. Ma al contempo serve un maggiore controllo”.
Il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, incontrerà oggi (martedì 27 febbraio), alle ore 15.30, i rappresentanti delle associazioni animaliste maggiormente rappresentative in Sicilia e i vertici dei Servizi veterinari dell’assessorato della Salute per confrontarsi sul tema del randagismo nell’Isola.
“Così come avevo preannunciato, subito dopo la strage di cani a Sciacca – afferma Musumeci – il mio governo vuole accendere un riflettore su una tematica che investe tutta la Sicilia e che sta a cuore a molti. Vogliamo capire se c’è qualcosa che non va nella legge 15/2000 e quindi bisogna procedere con una modifica della norma o se non hanno funzionato i controlli e gli adempimenti che ogni soggetto chiamato in causa avrebbe dovuto compiere.
L’incontro servirà a capirne di più, per poi prendere una decisione corretta”.
“Bisogna fare di tutto per fermare questo abominevole eccidio di cani in Sicilia. Bisogna applicare le regole sul randagismo, dotando le amministrazioni comunali di servizi efficienti e strutture adeguate”. Lo dice l’ex deputata regionale di Mdp, Mariella Maggio, candidata di Liberi e Uguali al Senato nei collegi uninominale “Marsala” e proporzionale Sicilia 1, commentando la notizia del ritrovamento di quattro cani trovati impiccati a Rosolini.
“Il governo regionale – aggiunge – istituisca una cabina di regia con gli enti locali interessati, dai Comuni alle Asp, per sviluppare una strategia condivisa. È questa la strada da seguire per garantire la sicurezza dei cittadini e allo stesso tempo i diritti degli animali”.
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