Il quadro non è ancora completo ma probabilmente lo sarà nel corso della prossima settimana e già si intravede in maniera abbastanza chiara quale sarà il parterre di candidati alla Presidenza della Regione e quali le forze in campo con ciascuno di essi.
I sondaggi delle ultime settimana parlano chiaro, quale che sia la conclusione di questa lunga partita per la scelta dei candidati, sarà cxomunque una sfida a tre nella quale il centrodestra riunificato è in vantaggio ma con un margine non invalicabile per gli altri. dunque sul tavolo ci saranno, probabilmente, Musumeci a destra, Micari a sinistra che forse si dividerà il consenso d’area con Fava, e Giancarlo Cancelleri per i 5 stelle.
Per i pentastellati è una occasione unica per vincere. hanno scelto per primi, hanno iniziato da subito la campagna elettorale, la loro posizione è chiara e netta, con una sola lista a supporto, con un programma già messo in piazza durante il tour per la Sicilia fatto dal candidato Cancelleri insieme a Di Maio e Di Battista. Ma se all’inizio questo era un vantaggio, finito il tour la stampa sembra concentrarsi su battaglie a destra e a sinistra e inizia a comprimere lo spazio destinato ai 5 stelle soprattutto dopo il ricompattamento a destra che mette la coalizione in posizione di vantaggio.
Cancelleri questo vostro essere partiti per primi vi ha dato un vantaggio o rischia di diventare un’arma a doppio taglio ora che si parla solo delle trattaive a destra e a sinistra?
“Innanzitutto bisogna dire che non esiste solo la stampa. I giornali parlano delle trattative ma noi comunichiamo molto anche sui social e direttamente con la gente. Siamo stati nelle piazze ed è stato un bagno di folla. Noi parliamo alla gente e ci confrontiamo con le persone. Per quel che riguarda, poi, la stampa considero normale che si concentri su quanto sta avvenendo a destra e a sinistra. Ma non sono sicuro che questo sia un vantaggio per le coalizioni di destra e sinistra. Il quadro che emerge è molto litigioso. E non litigano sul programma o sulle cose da fare per la Sicilia. litigano per le poltrone. i siciliani non sono stupidi e lo capiscono che è solo un gioco di potere e che noi siamo diversi”.
Dunque non la proccupa il fatto che tutti i sondaggi diano il centrodestra unito come vincente e non più voi in testa come sembrava scontato?
“Storicamente chi dice di avere già la vittoria in tasca ha sempre perso le elezioni in Sicilia. non lo dico io, lo dicono i fatti. Noi non abbiamo mai detto ne pensato di avere già vinto. Sarà una battaglia lunga e difficile ma ce la giocheremo fino in fondo sulle proposte, sulle idee, parlando con la gente e senza liti per le poltrone. I siciliani capiranno la differenza e sceglieranno liberamente”
Non crede che con questo sistema elettorale il fatto di avere una sola lista a supporto possa danneggiarvi. In fondo chi metterà in campompiù liste ha anche più opportunità di far eleggere il proprio candidato presidente a dispoetto diqm uella che voi definite ‘chiarezza’
“Non c’è dubbio che il ragionamento politico che sta alla base delle azioni di centrodestra e centrosinistra sia questo. Ma noi siamo convinti che il proliferare di liste creerà solo confusione negli elettori. In Sicilia non c’è l’effetto trascinamento quindi nelle cabine l’elettore dovrà votare una lista e un candidato presidente. Noi contiamo sulla forza della chiarezza. Sì abbiamo una sola lista ma in quella i nostri elettori possono riconoscersi. Non abbiamo candidati ‘impropri’, non abbiamo alleanze incerte o indigeste. Alla fine la chiarezza pagherà”
A proposito di confusione e frammentazione. A parte i candidati di cui fin qui abbiamo parlato c’è un proliferare di candidature che la stampa definisce ‘outsider’, indipendenti come possono essere Busalacchi o La Rosa solo per fare due nomi, ma anche diversi altri. Questo può frammetare il voto
“Nel 2012 alla finei candidati erano dieci. Non credo che la situazione possa essere molto diversa. Sì c’è il rischio di frammentazione del voto. Bisogna vedere quale di queste liste supererà lo sbarramento. Di buono c’è il fatto che si tratta di candidature libere che sono portatrici di idee. Tanti più saranno gli eletti da queste liste che non rispondono ai partiti tanto meglio sarà, aumenterà la qualità della proposta politica che l’Ars potrà portare avanti. Sia che il risultato finale ci veda vincenti sia che ci veda all’opposizione il giorno dopo si aprirà la stagione del dialogo. Noi parleremo con tutti coloro i quali sono portatori di idee e lavorano nell’interesse della Sicilia e dei siciliani. Certo la porta è e resterà sbarrata ai partiti tradizionali perchè con loro non si discute di idee e programmi ma solo di poltrone e questpo non èa ccettabile”.
Fra i candidati c’è anche Vittorio Sgarbi che di lei ha detto che sarebbe il peggior presidente possibile non essendo neanche riuscito a laurearsi
“Sgarbi è un provocatore, lo sappiamo. Io non ho mai valutato le persone in base al titolo di studio. Conosco persone in gamba con la terza media. e poi abbiamo avuto, fino ad ora, il governo dei laureati e non mi sembra che sia andata molto bene per i siciliani. Detto questo conosco e apprezzo il critico d’arte Vittorio sgarbi. Ho molti amici artisti che lo conoscono molto meglio di me e che da lui sono apprezzati. un sentimento ricabiato. E’ competente e bravo. Ma quando esce dal suo campo diventa solo un provocatore fine a se stesso. Lo conosciamo tutti”.
In conclusione voi marcate la vostra diversità rispetto a tutti gli altri. Ma ci dica una cosa in questa campagna elettorale che ancora non sappiamo nella quale siete diversi
“Oltre al fatto che noi parliamo di idee e di programma sul concreto vi dico che a breve inizieremo a presentare i nostri assesspori regionali designati. Prima della fine della campagna elettorale i 5 stelle avranno indicato per intero la giunta di governo con la quale, se eletto, governerò la Sicilia. chiarezza assoluta. Faremo i nomi e spioegheremo il perchèp della scelta di ogni assessore. Sfido gli altri candidati a fare altrettanto. a presentare non un assessore designato al quale è stato dato il contentino per tenerlo dentro la coalizione ma a presentare tutti i dodici componenti della giunta in modo che i siciliani possanoa nche valutare le loro idee, le loro competenze e votare un governo che li rappresenti”
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