Giancarlo Cancelleri fa un passo indietro ma non lascia il M5S. Il sottosegretario alle Infrastrutture ha commentato così le ultime ore vissute all’interno della compagine pentastellata. Motivo del contendere il ricorso alla misura del terzo mandato. Decisione attesa anche da sei deputati regionali, i quali stanno cercando di capire se potranno ricandidarsi o meno per uno scranno a Palazzo dei Normanni. Battuta anche sulle primarie. In conferenza stampa, Cancelleri ha annunciato che il nome del M5S uscirà entro questo pomeriggio. Tre i nomi in lista, anche se i favoriti rimangono Nuccio Di Paola e Luigi Sunseri. Ad avere il ruolo di outsider la parlamentare nazionale messinese Barbara Floridia.
Il passo indietro di Cancelleri
Una retromarcia, quella sulla candidatura alle primarie, che il sottosegretario alle Infrastrutture ha cosi giustificato. “Dopo tre giorni, la discussione a Roma è diventata a tratti paradossali, perchè non si è parlato di quella che poteva essere una rivisitazione di una regola fondativa del M5S. O di cambiare un percorso facendo una riflessione approfondita sul limite dei due mandati. Questa discussione è finita sopra di me. In buona sostanza, non ci sono state dichiarazioni di Conte e Grillo, ma sono usciti tanti retroscena che sono usciti sulla stampa“.
“Io non me la sono sentita di diventare il polo di discussione di una vicenda molto seria – ha proseguito Cancelleri -. Vedere due esponenti di punta, i massimi del M5S, venire messi in difficoltà dai giornalisti alla domanda se Giancarlo Cancelleri si potesse candidare alla presidenza della Regione, mi è sembrata una cosa paradossale. Ho chiamato Conte, dichiarando che non ero più disponibile alla candidatura. Mi sono scusato di averlo messo in difficoltà. Ciò non per una colpa specifica, ma certamente perchè non volevo che la narrazione diventasse quella. E’ una discussione generale, che riguarda tutti. Ci sono sei colleghi che attendono una risposta e, al momento, non si posso ricandidare alle Regionali. Va da sè che la risposta può anche non essere positiva”.
Il confronto sulle primarie nel M5S
Rimane aperto il fronte del confronto sul candidato da presentare alle primarie del centrosinistra. Gli alleati attendono di capire chi sarà l’esponente grillino che si opporrà ai profili di Caterina Chinnici e Claudio Fava. “Ci sono in campo delle valide alternative che non hanno bisogno di deroghe. Ho già fatto un passo indietro quando fui scelto per la nomina di referente regionale, per la quale Conte mi aveva indicato. Servono figure nuove, evitando di accentrarsi su determinate figure. E sono convinto che la scelta di nominare Nuccio Di Paola, in questo senso, sia stata vincente. Lo dimostra quanto visto a Caltanissetta”.
“D’altra parte, sono convinto che le alternative per le Regionali siano valide – ha evidenziato Cancelleri -. Ciò ci permetterà di gareggiare a queste primarie. Un qualcosa di nuovo, sano e che non si è presentata ancora in Sicilia. Ci sono in campo Claudio Fava, Caterina Chinnici e, entro oggi pomeriggio, conoscerete il nostro candidato. I nomi in campo sono tre: Nuccio Di Paola, Luigi Sunseri e Barbara Floridia“.
“Non esco dal Movimento. Questa è casa mia”
Giancarlo Cancelleri anticipa poi quella che sarebbe stata una domanda scontata da parte dei giornalisti, ovvero il suo futuro all’interno della compagine pentastellata. Punto sul quale Giancarlo Cancelleri non ha dubbi. “Non esco dal Movimento. Non perchè non voglio abbandonare il Movimento, ma perchè non me ne voglio andare da casa mia. Noi abbiamo contribuito a forticare il partito, rendendolo più credibile. Quando nel 2012 non prendevamo un consigliere comunale da Roma in giù, noi ci siamo candidati ai tempi nei quali Raffaele Lombardo si era dimesso. Abbiamo fatto una campagna elettorale, con grande sforzo di Grillo, raggiungendo una percentuale del 18%. Nel 2017 ci abbiamo riprovato ed abbiamo ottenuto un risultato entusiasmante. Oggi dobbiamo ripartire da qui. La Sicilia può raccontare qualcosa di veramente importante”.
“Non getto la spugna – ha proseguito Cancelleri -. Io credo che l’unica persona che vi può dire se ho dormito o meno è la mia compagna Roberta. Io prego i santi, Dio ma certamente non per una candidatura. Spero che questo paese possa migliorare. Voglio così smentire i titoli dei giornali che mi hanno visto protagonista”.
Il pensiero di Cancelleri sulle primarie
Un pensiero al futuro che va inevitabilmente all’appuntamento delle primarie di luglio. Un momento di partecipazione popolare, lo definisce Cancelleri, evidenziando gli upgrade effettuati su questo strumento. “Abbiamo chiesto agli alleati di proporre un nome per la presidenza in virtù dei sondaggi ma, alla fine, abbiamo convenuto di scegliere lo strumento delle primarie. Un momento di maturazione del Movimento che, non solo non si è arroccato sulla sua posizione, ma invece ha considerato come momento importante quello della coalizione. Ecco perchè abbiamo ritenuto che le primarie siano una bella realtà. Votano i sedicenni, che non hanno diritto a votare alle Regionali ma si apprestano a diventare i prossimi cittadini e si troveranno a subire le decisioni che questa Regione prenderà. Facciamo votare anche i fuori sede, se residenti in Sicilia. Ed abbiamo svecchiato il sistema delle primarie votando online”.
Il dialogo con Grillo e Conte
Altro momento chiave di questi ultimi giorni è stato il confronto serrato fra il presidente del M5S Giuseppe Conte e il fondatore della compagine pentastellata Beppe Grillo. Un dialogo profondo su una delle regole fondanti del partito, ovvero il divieto di un terzo mandato. Ma se da un lato, Giancarlo Cancelleri, ha avuto diverse interlocuzioni con l’ex primarie, non c’è stato un vero e proprio momento di analisi con il fondatore del Movimento.
“Con Grillo non mi sono confrontato. Credo che in questo momento devo confrontarmi con l’ala politica del partito. Io credo che il Movimento abbia una capacità, ovvero di valorizzare le esperienze che ci sono state. D’altro canto, avete visto che l’emorragia siciliana della compagine di Di Maio è stata decisamente contenuta. Quindi si va avanti. Io non volevo che la questione del terzo mandato diventasse un qualcosa di personale. Quindi ieri ho deciso di fare un passo indietro”.
“Sia Grillo che Conte si sono confrontati per più giorni su questa cosa. Secondo me hanno dibattuto molto perchè non volevano lasciare questa strada intentata. Evidentemente non si sono trovati. Credo che questo gruppo di persone possa essere rappresentato da chiunque. Questo non vuol dire che uno vale l’altro, perchè ognuno ha una sua serie di esperienza. “Uno vale uno” vale sul fronte del voto, non sulle capacità dei singoli”.
Battuta sulle vicende palermitane
A domanda specifica, Giancarlo Cancelleri è intervenuto sulle notizie recenti relative all’esposto in Procura presentato dall’ex capogruppo a Sala delle Lapidi Viviana Lo Monaco. Una vicenda sulla quale il sottosegretario getta acqua sul fuoco. “Se dovessimo metterci a denunciare gli ominimi, perderemmo solo tempo. Per esempio, fra le fila del M5S abbiamo un deputato regionale messinese come Antonio De Luca. Che facciamo? Non lo candidiamo? Non conosco ancora bene i contorni della vicenda, ma credo che si debba andare avanti”.
Le elezioni amministrative a Palermo hanno lasciato alcuni strascichi all’interno di alcune compagini politiche. Fra queste rientra il M5S, che ha realizzato un risultato al di sotto del 7%. Meno di quanto prospettato dai sondaggi pre-elettorali. Un fatto che ha consentito di eleggere tre consiglieri. Due gli uscenti riconfermati: Concetta Amella e Antonino Randazzo. Il terzo eletto della compagine grillina è Giuseppe Miceli, nella vita ingegnere informatico. Un omonimo dell’ex candidato sindaco del centrosinistra Franco Miceli. Una vittoria contestata dall’ex capogruppo Viviana Lo Monaco, prima dei non eletti, che ha deciso di presentare un esposto alla Procura della Repubblica. Telegrafica ma dura la replica del consigliere del M5S Antonino Randazzo: “Quando la volpe non arriva all’uva”.
Opinione, quella del sottosegretario, molto simile a quella espressa dal coordinatore delle liste Steni Di Piazza, il quale ha accusato la ex capogruppo di non sapere digerire la sconfitta nel modo giusto. “Mi fa sorridere che una ex consigliera non eletta, che ben conosce le competizioni elettorali, abbia fatto un esposto che non porterà a nulla contro una candidatura ed una elezione regolare”, ha commentato ieri Di Piazza, che ha aggiunto: “Nella vita, ed a maggior ragione in politica, bisogna anche saper perdere”.
I problemi di Conte
Un ruolo non di certo semplice quello dell’ex premier, come sottolineato dallo stesso Cancelleri. “Certamente Conte ha dovuto affrontare problemi non indifferenti. Ad esempio l’elezione di Matterella è stata difficile da gestire. Non ultima la scissione di Di Maio e il giorno dell’investitura, quando persino Grillo ha espresso qualche critica. Però sono ben contento che ci sia lui. Adesso ho voglia di fare un pò di campagna elettorale.
Poi uno sguardo all’agenda nazionale. “Ieri pomeriggio abbiamo avuto una riunione come squadra di Governo con Giuseppe Conte. La decisione è di rimanere al Governo. L’incontro che Conte ha avuto con Draghi è stato lungo ed abbiamo puntato su alcuni temi: la risoluzione dei problemi sul Superbonus 110%. Da Palermo a Catania ci sono imprenditori che ci chiedono se verrà prorogata o meno questa misura. Ci sono 60.000 imprese che aspettano”.
“Poi abbiamo parlato del polo petrolchimico di Priolo. Per effetto della dismissione della Lukoil, per i fatti noi della guerra in Ucraina, si rischia di far chiudere uno dei centri più importanti dal punto di vista lavorativo. Se tutte queste cose vengono accompagnate ed hanno una risposta, noi vogliamo contare all’interno del Governo, sostenendolo. In caso contrario, non sono io che devo decidere o meno”.
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