“Anche Boccadifalco è Palermo“: queste le parole rivolte al sindaco di Palermo Roberto Lagalla dagli esponenti del comitato Insieme per Boccadifalco. Un gruppo di cittadini che, questo pomeriggio, ha manifestato in via San Martino, nel cuore del quartiere Baida, per accendere i riflettori sul pietoso stato in cui verso il letto del canale di maltempo che attraversa la IV Circoscrizione. Una situazione che i cittadini vivono da decenni senza soluzione di continuità. Cambiano le amministrazioni ma i problemi sono sempre gli stessi. Sterpaglie ormai diventate una foresta, topi che invadono gli appartamenti ma, soprattutto, allagamenti durante le giornate di pioggia. Ed è proprio sul fronte della pubblica incolumità che i cittadini si rivolgono al primo cittadino, chiedendo un rapido intervento di pulizia e messa in sicurezza del canale.
Tanti gli striscioni dedicati al primo cittadino ed esposti dai residenti presenti alla manifestazione. “Denunciamo questa situazione da circa 25 anni – ha commentato un residente di Baida -. Chiediamo la pulizia del canalone, la disinfestazione e la derattizzazione del letto del torrente, ma anche un intervento a livello stradale. Ad oggi l’area del canale è invivibile. Una volta, la borgata di Boccadifalco era la perla di Palermo. Siamo abbandonati da tutti“. Una situazione alla quale non si è posto rimedio in passato. “Non si sono presi provvedimenti – sottolinea un cittadino presenta alla manifestazione -. Se c’è un temporale forte, la borgata di Boccadifalco sprofonderà fino a raggiungere piazza Indipendenza, così andiamo a trova il sindaco sotto la sua sede. Quando piove, qui non si può camminare. Ci vuole la barca di Noè”.
A spiegare lo stato dell’arte è il capogruppo del M5S Antonino Randazzo, presente quest’oggi al sit-in a Baida. “Questa è un’area ad elevato rischio idrogeologico – sottolinea l’esponente pentastellato -. Ci sono in particolare tre progetti attualmente in essere. Il più urgente riguarda la pulizia dei detriti e dei canali“. Programma sul quale il Comune di Palermo ha recentemente provveduto a nominare il Rup, anche se la soluzione è ancora lontana. Servirà più delle parole per eliminare gli alberi cresciuti sul letto dell’ex torrente. Ma i problemi non riguardano soltanto il canale in se e per se. ” C’è un altro progetto che riguardava l’abitato – sottolinea Randazzo -, ovvero il tratto compreso fra via De Pinedo e la piazza di Boccadifalco. Ma purtroppo la gara da 900.000 euro e finanziata con i fondi per il Patto per Palermo è andata deserta”.
Il terzo intervento riguarda invece un piano più corposo di riorganizzazione dei sistemi di drenaggio delle acque meteoriche. “C’è un grande intervento che potrebbe costituire la vera soluzione per quest’area, ovvero la realizzazione del prolungamento del canale Boccadifalco e la realizzazione di un nuovo vallone San Martino – sottolinea Randazzo -. E’ importante che venga fatta manutenzione, ma è altresì fondamentale che vengano fatte quelle opere necessarie affinchè eventuali piogge non creino eventuali danni”. Un progetto dal valore complessivo di 15 milioni di euro ma che, ad oggi, non è dotato della copertura finanziaria necessaria. Fatto per il quale l’esponente del M5S rivolge un accorato appello al Governo Regionale e al Comune di Palermo.