Nuovi deputati regionali in arrivo per Noi Moderati dopo l’adesione di Marianna Caronia. Presto il singolo deputato acquisito nelle ultime settimane del 2024 dai centristi di Saverio Romano non sarà più solo. E se i deputati dovessero essere altri due, come sembra, Noi Moderati potrebbe perfino chiedere al Presidente Galvagno la deroga (il regolamento stabilisce che occorrano 4 deputati per fare un gruppo) per dar vita ad un gruppo che porti il simbolo e il nome al Parlamento regionale.

L’annuncio fra le righe

Lo ha annunciato, prudentemente e fra le righe, proprio il coordinatore politico di Noi Moderati, Saverio Romano, nel corso di una lunga intervista rilasciata a BlogSicilia. Romano è stato ospite degli studi di Talk Sicilia per un confronto “politico” a tutto campo. Parlando degli equilibri regionali ha detto “…tra l’altro, come ricordato, Noi Moderati adesso conta anche un deputato regionale, una rappresentanza all’Ars che presto sarà accompagnata da altri…”.

L’annuncio a margine dell’analisi degli equilibri in maggioranza

L’annuncio di Romano è stato pronunciato nell’ambito di una articolate risposta ad una domanda precisa sull’accessibilità politica di Noi Moderati, una richiesta avanzata alla coalizione nel corso dell’ultimo vertice di maggioranza a Palermo. Di fatto si avvicina il giro di boa della legislatura regionale che fra poco compirà metà del suo percorso così come al Comune di Palermo, separati solo di circa tre mesi. In entrambi i casi Noi Moderati ha chiesto spazio anche se Romano non la mette in questi termini “A giudicare quello che è stato fatto alla Regione e al Comune di Palermo saranno gli elettori – ha detto a BlogSicilia – e noi non dobbiamo mai dimenticarci degli elettori che sono essenziali, quelli a cui occorre dare risposte. Guarderanno i risultati complessivi non le persone e la loro appartenenza”.

Il messaggio alla coalizione

Ma poi  è entrato nello specifico “Non c’è dubbio, però, che Noi Moderati ha dato il proprio contributo nel percorso che ha portato le due coalizione al governo della città (Palermo) e della Regione e non può essere danneggiata da un sistema che solo in Sicilia prevede una soglia di sbarramento estremamente alta (il 5% alla Regione) con l’ulteriore complicazione della ripartizione su base provinciale. Un sistema che palesemente danneggia i piccoli partiti. Ne facciamo una questione politica perché vogliamo portare il nostro contributo politico alla coalizione costruendo, fin da subito, il percorso che ci vedrà poi contrapporci, come centrodestra, ad avversari agguerriti. Schifani è diventato Presidente della regione con il 40% dei consensi ma noi puntiamo, come coalizione, ad essere maggioranza reale ed ottenere il 51%. Una percorso che va costruito con l’apporto di tutti, compreso Noi Moderati”

Il messaggio è chiaro: una richiesta di spazio per costruire consenso per se e per la coalizione.

Gli altri argomenti

Romano, in una intervista durata circa 35 minuti, ha poi affrontato tanti altri argomenti, dalla corsa al centro che stanno mettendo in campo anche pezzi del Pd che, però, si spaccano fra loro stessi sui valori dei cattolici di sinistra, a come è cambiato il consenso in Sicilia negli ultimi anni, dai risultati del 2022 a quelli del 2024 che, pur con elezioni diverse, hanno consolidato in Sicilia il centro come maggioranza relativa dentro la coalizione, contrariamente a quel che avviene nel Paese dove la maggioranza interna è di FdI “Noi puntiamo – ha detto Romano – ad esportare il modello Sicilia al resto del Paese spostando l’equilibrio interno al centro destra verso il centro”. E per far questo si stanno usando gli accordi fra Noi Moderati e Forza Italia, ma anche gli accordi fra Noi Moderati e Dc Nuova e tanto altro. Accordi che ha spiegato nella forma e nella sostanza

La versione video integrale dell’intervista

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