Al via ufficialmente la stagione congressuale in ambito regionale per il rinnovo dei quadri dirigenti di Cna Sicilia per il prossimo quadriennio, la confederazione nazionale degli artigiani. C’è una importante novità che segnerà il nuovo corso della dell’organismo che si occupa di artigianato e della piccola e media impresa: è rappresentata dalla centralità dei mestieri.
Gli appuntamenti dei “battesimi elettivi”
Ieri mattina, con la presenza di Francesco Cuccia, responsabile di Cna Sicilia per gli adempimenti statutari, il battesimo degli appuntamenti elettivi: è stato votato il presidente del settore “Digitale”. La scelta è caduta sul catanese Carlo Sciuto (nella foto a sinistra), imprenditore impegnato nel campo dell’informatica, mentre nel pomeriggio è stato eletto il presidente del mestiere “Comunicazione e Stampa” che raggruppa anche editoria e grafica: la guida è stata affidata al messinese Costantino Di Nicolò (nella foto a destra), titolare di una tipografia nello Stretto, da tempo dirigente di primo piano all’interno della Cna. Il ruolo di coordinatore di entrambe le attività è stato assegnato a Claudio Spoto, forte della sua esperienza professionale maturata nell’ambito dell’informazione.
I neo eletti saranno affiancati dai presidenti di mestieri
I vertici regionali dell’organizzazione, il presidente Nello Battiato e il segretario Piero Giglione hanno augurato buon lavoro ai neo presidenti che saranno affiancati nell’espletamento del loro incarico dai presidenti di mestieri individuati dalle Cna provinciali. Loro saranno chiamati a far parte del comitato esecutivo. Il percorso completo, per la definizione degli assetti dei mestieri, si concluderà entro fine luglio, mentre l’assemblea regionale verrà celebrata il primo ottobre.
I fronti delle battaglie della Cna
Diversi i fronti su cui è impegnata a livello di “vertenze” la Cna in Sicilia. L’ultima ha riguardato la Finanziaria regionale e il Decreto Sostegni che sono stati definiti “non rispondenti alle reali esigenze di migliaia di attività produttive, dilaniate dagli effetti devastanti della pandemia”. L’organizzazione ha manifestato disappunto rispetto alle politiche economiche “confezionate” a Roma e Palermo, destinate a mitigare gli ingenti danni subiti dalle imprese a causa della perdurante emergenza sanitaria.
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