Caldo infernale in tutta la Sicilia, ovviamente anche a Palermo, e i disagi non mancano. Blackout a macchia in molte parti della città, e c’è chi si preoccupa anche della salute dei rider, che vanno in giro, spesso in bicicletta, con temperature ben oltre i 40 gradi.

Il black out a San Lorenzo e le proteste

“Nella giornata odierna ho inviato una nota ai vertici di Enel S.p.a., di Amg Energia S.p.a e per conoscenza al sindaco della Città di Palermo, chiedendo chiarimenti circa il black out che ha interessato il quartiere San Lorenzo della Città di Palermo a partire dalle ore 22 di ieri. In particolare, da notizia appresa informalmente parrebbe che non sia la prima volta che si verifichino questi guasti, chiedo quindi informazioni circa i tempi per il ripristino dell’illuminazione nelle abitazioni e, allo stesso tempo, ho sollecitato anche il sindaco a intervenire nei confronti della dirigenza dell’Enel per porre in essere tutte le iniziative necessarie a sistemare l’infrastruttura». Lo dichiara il consigliere comunale di Azione con Calenda Leonardo Canto.

L’Amg: “Nessuna responsabilità da parte nostra”

In riferimento alla nota del consigliere comunale Leonardo Canto, inviata anche ai vertici di AMG Energia Spa, relativa al black-out che si è verificato nella zona di San Lorenzo, la società precisa che, come è noto, non ha alcuna competenza né responsabilità sulle forniture di energia elettrica, che sono garantite da differente società di rilievo nazionale, e sui relativi disservizi segnalati in città.

AMG Energia non si occupa delle forniture di energia elettrica alle abitazioni cittadine e di conseguenza non può fornire le risposte richieste dal consigliere comunale sul verificarsi di guasti, sui quali – ribadisce la società – non ha né competenza né responsabilità.

Troppo caldo per i rider: “Prendere provvedimenti”

Temperature proibitive, asfalto incandescente. Il caldo da bollino rosso di questi giorni a Palermo rende a rischio il lavoro dei rider, tra le categorie più esposte e meno tutelate. Nidil Cgil Palermo e Filt Cgil Palermo lanciano l’allarme e invitano tutte le piattaforme a salvaguardare i lavoratori e anche a valutare l’opportunità di sospendere loro il servizio nelle fasce orarie più calde, tra le 13 e le 16.

L’unica piattaforma che ha risposto ha dato delle indicazioni “irrisorie” per la tutela del lavoratore (dei locali dove poter utilizzare i bagni e delle fontane pubbliche dove poter riempire le bottiglie) senza attuare una campagna primaria su come proteggersi dal caldo.

“Siamo preoccupati, con temperature che oramai sfiorano i 40 gradi in modo costante la salute e la sicurezza di tutti quei lavoratori che non possono lavorare in sedi lavorative agevolate come i rider è messa a serio rischio – dichiarano Francesco Brugnone segretario generale Nidil Cgil Palermo e Fabio Lo Monaco segretario generale Filt Cgil Palermo – Chiediamo alle piattaforme, di mettere in atto tutti i provvedimenti necessari per evitare rischi per la salute dei lavoratori, distribuzione acqua e sali minerali, aumentare le pause fisiologiche fra una consegna e l’altra, arrivando anche alla sospensione del servizio, in caso di allerta rossa diramata dalla protezione civile”.

Lavorare durante le ore più calde della giornata rappresenta un vero e proprio rischio, come sostiene anche l’Ispettorato nazionale del Lavoro. “Per definizione aggiungono Brugnone e Lo Monaco – negli ambienti outdoor è impossibile attuare modifiche dei parametri fisici ambientali che caratterizzano l’esposizione. In ragione della valutazione del rischio ‘microclima’, debbono essere, pertanto, predisposte opportune misure di prevenzione che permettano di ridurre al minimo i rischi connessi alle ondate di calore che possono incidere negativamente sullo svolgimento dell’attività lavorativa, provocando importanti conseguenze sulla salute, malesseri o anche infortuni”.

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