Persiste il caldo torrido sull’Italia con 16 città che si aggiudicano oggi e domani il bollino rosso, cioè il massimo rischio caldo per tutta la popolazione, mentre dopodomani, giovedì, saliranno a 17. Sempre giovedì i centri abitati con il bollino arancione passeranno da 2 a 3 mentre quelli in giallo scenderanno da 9 a 7.
Secondo il Bollettino sulle ondate di calore del ministero della Salute, basato sui dati relativi a 27 città, è allarme caldo da oggi fino a giovedì per Bologna, Bolzano, Brescia, Firenze, Frosinone, Genova, Latina Milano Napoli, Perugia, Rieti, Roma, Torino, Trieste e Verona. Bollino rosso oggi anche per Palermo che però domani e dopodomani passa al bollino giallo, cioè in stato di pre-allerta.
Bollino arancione per la giornata odierna (rischio caldo solo per la popolazione fragile) per Venezia e Viterbo. In giallo da stamane fino al 24 Cagliari, Catania, Civitavecchia, Messina, Pescara, Reggio Calabria. In stato di pre-allerta oggi anche Ancona e Bari (che passeranno in arancione giovedì), Campobasso (che da domani diventa arancione). Infine da domani Venezia passerà alla massima allerta portando a 17 le città con il bollino rosso, 3 con quello arancione e 7 gialli.
Quest’anno si classifica, fino ad ora, al terzo posto tra i più caldi mai registrati nel pianeta, con la temperatura sulla superficie della terra e degli oceani superiore di 1,03 gradi rispetto alla media del ventesimo secolo. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti, sulla base delle elaborazioni dei dati relativi ai primi sette mesi del 2023 della banca dati Noaa, il National climatic data center che registra le temperature mondiali dal 1850.
I primi sette mesi salgono sul podio dei più bollenti dietro, nell’ordine, a 2016 e 2020 e sono stati caratterizzati da temperature superiori alla media su gran parte del globo a est, sud e nord dell’America settentrionale, in Sud America, Europa, Africa, nord e sud Oceania ed Asia. Ma da rilevare, secondo Coldiretti, è anche ”il moltiplicarsi nei diversi continenti di eventi estremi che hanno provocato alluvioni, nubifragi e uragani come per ultimo la tempesta tropicale Hilary sulla California”.
Sono diciotto gli incendi divampati in Sicilia. Il corpo forestale della Regione Siciliana e i vigili del fuoco sono impegnati nello spegnimento di roghi che stanno distruggendo ettari di bosco e macchia mediterranea. In questi giorni di caldo le fiamme sono divampate nell’ennese a Pietraperzia contrada padre pio, Piazza Armerina contrada Critti, nel catanese a Licodia Eubea contrada Filozingaro, a Castiglione di Sicilia contrada Cipollate, a Randazzo contrada Scimonetta, a Nicolosi Monte Arso. Incendi anche nell’agrigentino a Menfi in contrada Torre Nova, nel nisseno a Butera in contrada Case Redali, a Mazzarino in contrada San Cono Sottano. Fiamme anche nel ragusano ad Agate in contrada Costa Gatta, a Vittoria nei pressi dell’ospedale, nel siracusano a Noto in contrada Sierra del Vento e nel trapanese nel capoluogo in contrada Agnone, a Salaparuta, a Salemi contrada Ardigna. Infine interventi anche nel messinese a Venetico, nel palermitano dopo l’incendio a Misilmeri altro rogo a Belmonte Mezzagno in contrada Portella di Palermo e ancora operazione di bonifica su Monte Pellegrino.