Sempre più aggressioni all’ospedale Civico di Palermo e si prefigura oramai una vera e propria emergenza sicurezza. Lo ha detto senza troppi giri di parole al Giornale di Sicilia il direttore del pronto soccorso del Civico, Massimo Geraci. In pratica l’escalation di violenza sarebbe correlato ai tempi di attesa dei pazienti, che si stanno sempre più allungando. Una situazione che crea disagio e fa alzare la tensione, portando anche areazioni esasperate da parte dell’utenza. Così come è successo ieri. “

Un aumento di accessi

“Stiamo accettando i pazienti con trauma grave – ha detto al Giornale di Sicilia il direttore del pronto soccorso del Civico, Massimo Geraci – che, a causa di una serie di problemi tecnici, per il momento non possono essere accettati al Policlinico e a Villa Sofia. Una riduzione complessiva dell’assistenza di ortopedia in città che si ripercuote ogni giorno sulla nostra area di emergenza. Allungando così i tempi per l’erogazione delle prestazioni e la permanenza in sala delle persone che si lamentano per i ritardi. Ma, accanto a chi alza la voce, ai vetri rotti e alle minacce, ora c’è anche chi è passato alle vie di fatto come nel caso dell’altra sera”.

Cosa è accaduto

L’altro giorno un operatore socio sanitario è stato aggredito all’ospedale Civico di Palermo. I due aggressori, due palermitani di 35 e 60 anni, sono stati bloccati e denunciati dai carabinieri. L’aggressione è avvenuta durante il trasferimento di un paziente da un reparto ad un altro. I due uomini, parenti della persona ricoverata, hanno iniziato ad inveire e poi aggredire l’operatore sanitario. Addirittura durante il pestaggio, per evitare che ci fosse l’intervento di altri sanitari, uno dei parenti avrebbe puntato contro un bisturi al personale del nosocomio.

A fine agosto le minacce

fine agosto, aggressione e nuove minacce all’ospedale Civico di Palermo ai danni dei tecnici del reparto di Radiologia. Lo denunciò la Fials che ha raccolse il racconto dei colleghi coinvolti nell’ennesimo episodio di violenza in corsia. Il fatto si è manifestato quando i parenti di un paziente defunto si sono scagliati contro il personale con gravi minacce del tipo: “Così come è morto mio padre, dovete morire anche voi”. Il personale in servizio è stato strattonato e “colpito da diversi energumeni fuori controllo”. Un medico è stato preso per il collo, un tecnico è stato colpito in un occhio, un altro è stato strattonato violentemente per costringerlo ad aprire la porta dell’adiacente sala operatoria. Alla direzione generale è stata inviata una accurata relazione per sporgere denuncia.

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