La compagna dello skipper scomparso Andrea Taormina avrebbe escluso che si tratti del compagno scomparso. E’ stata lei a vedere il corpo martoriato che il mare questa mattina ha restituito in spiaggia a Balestrate.
Dopo averlo attentamente osservato non avrebbe trovato alcun elemento utile che possa fare risalire allo skipper. Tra l’altro non distante dal corpo sarebbe stato trovato uno zainetto con alcuni documenti e un passaporto tunisino. Nei giorni scorsi a San Vito Lo Capo incagliato nella scogliera era stato trovato il corpo di un altro tunisino.
Proseguono a tamburo battente le indagini di carabinieri e capitaneria di porto per riuscire a identificare il cadavere rinvenuto questa mattina sulla spiaggia di Balestrate nel lungomare ovest.
E’ arrivato il medico legale che sta facendo l’ispezione sul corpo della persona che dopo diversi giorni in mare è molto gonfio e irriconoscibile in faccia. In spiaggia sono arrivati anche i parenti dello skipper di Capaci che era scomparso lo scorso 28 settembre in quel tratto di mare. L’imprenditore palermitano era partito da San Vito e doveva arrivare proprio nel porto di Balestrate. Di Andrea Taormina, 50enne di Capaci si sono perse le tracce. Ad essere state recuperate nei giorni scorsi alcune parti della sua imbarcazione, la “Malandrina“, una barca a vela lunga 10 metri, su cui però aleggiano forti dubbi. Nei pressi di Castellammare del Golfo erano stati rinvenuti dei parabordi e parti bruciate. Ma alcuni pezzi di legno ritrovati bruciati in mare non apparterrebbero alla barca dello skipper disperso.
Altro cadavere trovato giovedì scorso nel trapanese
Giovedì scorso era stato trovato il cadavere di un uomo è stato ritrovato a San Vito Lo Capo, nel trapanese. Il rinvenimento è avvenuto in località Faro, incagliato tra la scogliera. Il corpo senza vita, con addosso degli abiti civili, era stato ritrovato dai carabinieri della stazione di San Vito Lo Capo, in seguito alla segnalazione di un cittadino. Secondo i primi riscontri, la salma – che adesso si trova nella camera mortuaria del cimitero di Marsala – sarebbe riconducibile ad un uomo di origine tunisina di circa 40 anni. Sull’episodio è stato aperto un fascicolo di indagine da parte della Procura di Trapani, che ha disposto l’autopsia. In una delle tasche dei pantaloni è stato ritrovato un IPhone sottoposto a sequestro.
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